Nessi
Riflettevo sul fatto che quotidianamente, senza neanche farci troppo caso, mettiamo insieme notizie, dati, voci e imput che ci arrivano dai giornali, dalla Tv, dal Web, dai colleghi, dai capi o dagli amici e ne traiamo conclusioni. Lo facciamo nella vita, ma ancor più sul lavoro. Costruiamo un quadro mettendo insieme centinaia di pezzi e siamo convinti di avere così una visione più o meno completa della realtà. Eppure, capita spessissimo che i pezzi non li mettiamo al posto giusto e la realtà che ci prefiguriamo si altera non poco… Ora, quando questo capita a un medico che mette insieme i sintomi e i valori delle analisi in maniera, diciamo così, approssimativa a seconda della sua esperienza, della specializzazione o, anche, in virtù del fatto che ci tiene a risolvere un problema, che succede? Accade che uno si ritrova con una serie di diagnosi, incredibilmente contrastanti tra loro nelle premesse (?!), con una serie infinita di flaconi e pillole da distribuire nell’arco della giornata e, a distanza di 5 mesi, i sintomi sono gli stessi anzi, se possibile, si sono moltiplicati o sono peggiorati.
Mi sa che ho bisogno del Dr. House…
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