Quando credi veramente in un’idea trascorri tutta la vita a cercare di metterla in pratica, a cercare di renderla concreta, ad applicarla in tutto ciò che fai. Matilda credeva a Babbo Natale. E quando capì che era solo un’idea cercò di prendere il suo posto. Vedere il lato buono in ogni cosa e persona, regalare sogni e realizzare desideri, anche piccoli e insignificanti, era l’unica cosa che la faceva stare bene. E funzionava, lì per lì. Poco importavano le delusioni, la frustrazione e la solitudine in cui si ritrovava quando gli altri non capivano, rifiutavano oppure se ne andavano senza neanche ringraziare. In fondo, anche Babbo Natale era solo.
Matilda aveva una gran bella famiglia e questa era la sua forza.
Il tempo passava e Matilda, crescendo, capì che avrebbe dovuto trovare anche il tempo e il modo di fare dei regali a se stessa. Fu l’impresa più difficile che dovette affrontare. Mettere se stessa prima di ogni cosa, dimenticare Babbo Natale e non cedere alle richieste di aiuto che intuiva negli sguardi e nelle parole di chi aveva accanto. Capire che c’è un limite a quello che si può regalare agli altri, individuare chi voleva veramente essere aiutato e chi sapeva apprezzare i regali non fu immediato.
Matilda, però, aveva una gran bella famiglia e questa era la sua forza.
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Il sapore della sigaretta appena accesa mi riportò indietro di… quanti anni erano passati? Cinque, forse, ma non ne ero sicura. Il tempo era trascorso in maniera poco lineare dal primo natale passato insieme, fino all’ultimo in cui lo vidi. L’aria gelida di dicembre odorava di legna e di festa, proprio come quella sigaretta, la prima di una lunga giornata trascorsa sulle pagine di un libro. Cercavo di non pensare e, da sempre, i libri erano stati i migliori complici delle mie evasioni dalla realtà. Solo che la realtà è un carcere dal quale non si può fuggire, non per sempre almeno, se non si vuole rischiare la vita. Prosegui la lettura…
Tutti i riferimenti a persone e a fatti realmente accaduti sono casuali. Lo stesso non si può dire per i sentimenti e le sensazioni descritte.
Guardò in quegli occhi scuri e sinceri ritrovando un sorriso che aveva amato. Era un puro, nel bene e nel male. Una persona alla quale non si può non voler bene e lei, capace di scovare del romanticismo anche nel più indifferente degli indifferenti, non aveva proprio resistito a quel bravo ragazzo. Il primo dopo anni. Avevano consumato una breve storia d’amore, più breve di ciò che avrebbe potuto essere, ma la vita difficilmente si attiene alle potenzialità. Così era finita, ma il vero motivo nessuno dei due lo conosceva: entrambi avevano la loro spiegazione, ma solo il tempo avrebbe dato ragione a uno dei due o, forse, a nessuno. Prosegui la lettura…
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