Parole come macigni
Amo le parole e di loro abuso. La prima parola che ho pronunciato, ero piccola ma proprio piccola, è stata “palla“… Ho imparato a leggerle, pronunciarle, poi a scriverle e ne ho scritte tante, tantissime. Quando le rileggo a volte me ne compiaccio e altre… beh, alcune volte resto sconvolta. E sì, perchè mentre i pensieri, soprattutto quelli più folli, si perdono nelle pieghe e negli anfratti della quotidianità, le parole scritte pesano come macigni.
Non puoi far finta che certe cose non siano mai accadute, non puoi leggerle con la tua mente nuova senza accorgerti, ora, che qualcosa davvero non funzionava… parole astratte, deliri irreali e illusorie credenze, manco fossimo nell’epoca dello Sturm und Drang...
Da una parte, l’armonia di parole belle, anche quando sono dure e dolorose, dall’altra, parole “ammalate” come se un virus avesse corrotto il cervello, alterando qualsiasi percezione.
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