46
Questa è l’immagine che meglio mi rappresenta. E non è perché corro in moto, anche se mi piacerebbe avere il coraggio e le capacità di Valentino Rossi; e non è neanche perché sto per compiere 46 anni. No.
E’ perché, come Valentino, io sono una che quando cade si rialza e sale nuovamente sulla moto.
Come Valentino, so incassare quando mi attaccano e cercano di negare e distruggere quello che ho costruito, sorrido e a testa bassa riparto. Non ho il suo talento, né i suoi soldi, ma ho la sua stessa determinazione nel perseguire i miei obiettivi. Preferisco morire sapendo di avere fatto di tutto per trovare la felicità, piuttosto che vivere ai margini della pista.
P.s. Sotto il casco… un frammento di me
Balance
In inglese balance significa equilibrio, ma anche bilancio; be/hang in balance vuol dire, però, essere in sospeso.
Strano come stamattina, al risveglio, mi sia venuto in mente questo termine per riassumere come mi sento, nonostante non conosca così a fondo la lingua inglese.
Eppure, il termine corrisponde alla perfezione al mio stato d’animo. Mi ritrovo a fare uno dei tanti bilanci che durante la vita facciamo, probabilmente al solo scopo di tarare quell’equilibrio tra interno ed esterno così difficile da mantenere.
Mi scopro a immaginare come sarebbe stata la mia vita se avessi pensato di meno e agito di più, mi chiedo se la felicità si costruisce o arriva a casaccio, per sfiorarci e poi ripartire per chissà dove.
Ho sempre creduto di aver costruito i miei momenti di felicità con grande fatica e, dunque, se non riuscissi ad essere felice sarebbe solo mia la responsabilità?
Sono in sospeso tra i principi che da sempre hanno regolato le mie azioni e la realtà che vince su qualsiasi ideale/principio/sogno o desiderio.
Non so quanto questa realtà che vivo corrisponda davvero a ciò che voglio, ma mentre cerco di capire e sentire qual è l’odore che guiderà i miei passi, il mio corpo si muove e dà segnali di malessere, rifiuto o benessere in attesa che il pensiero si sintonizzi sulla giusta lunghezza d’onda.
Ancora una volta, sono solo io a dover dare una svolta alla mia vita senza aspettare che, come in un romanzo, accada l’imponderabile.
E’ più di un mese ormai
… che non scrivo. Ne ho pensati tanti di post: dalle sale d’attesa delle cliniche che cambiano a seconda della zona in cui si trovano, alle considerazioni sui rapporti e sull’amore; dalle rivendicazioni personali a quelle sociali; dallo sconforto per un paese che fa tristezza a quello per un lavoro sempre precario; dalla vita che va vissuta giorno per giorno perché non sai mai quando finisce, alla vita vissuta giorno per giorno perché non sai mai quando finisce! La vita, quindi, ha preso il sopravvento e sono successe tante cose senza che ne lasciassi traccia. La traccia la lascio per me, sia beninteso, e scrivo perché mi piace e per ricordare. Quindi, se dovessi fare una sintesi di questo mese:
1. ho ‘regalato’ circa 1000 euro alla sanità convenzionata;
2. la pressione è regolare
3. ma i trigliceridi fanno dei ‘rave’ nel mio fegato
4. anche l’utero me le manda a dire…
5. non ho ancora pagato 2 multe vecchie… o 3?
6. ma ho pagato il garage, anche se ci vuole fegato a chiamarlo tale (ma ‘sto periodo c’ho un fegato…)
7. la caldaia è andata e non torna più, ma qualche volta rilascia acqua calda nei termosifoni in memoria dei vecchi tempi e nonostante i 30° (e più) di Roma
8. ho cominciato a parlare seriamente di ristrutturazione di casa
9. altrettanto seriamente so che non avrò mai i soldi necessari se non chiedo un prestito
10. passerò il resto della mia vita a lavorare per pagare rate, forse sarò assunta il giorno in cui andrò in pensione (e già sarebbe un privilegio), non avrò una pensione di cui vivere
11. il mio ‘ammore’ prosegue nel migliore dei modi, tra rose, profumi, diete e Fnac e a breve sarà passato un anno!
12. la mia analisi, invece, si è interrotta
13. si avvicinano le ferie e la fine del contratto. Nè per le une, né per l’altro mi è consentito fare progetti.
14. sogni: risolvere tutti i problemi di salute; andare al mare per il mio compleanno; riuscire a passare una serata con i miei amici in modo spensierato; fare una piccola vacanza con il mio ‘ammore’ in una città che non conosco; cominciare a ristrutturare casa
15. Va tutto bene.
Anesteti-cinema
Non è ancora uscito in sala (per la verità sono 4 mesi che l’unico cinema che frequento è il salotto di casa mia), ma guardando il trailer di Robin Hood mi è sembrato di aver già visto il film di Ridley Scott. Un pout-pourrì che mette insieme Maximo Il Gladiatore e Le Crociate, ma che cita anche Braveheart e Troy. Colonna sonora da film epico e una protagonista femminile, Cate Blanchett, perfetta per interpretare una nobile inglese dopo aver vestito i panni della Regina. Lo andremo a vedere e lo troveremo un bel film, perchè ci emoziona la voce di Luca Ward (il doppiatore di Russel Crowe), che sembra sempre sul punto di scatenare un inferno e perché un eroe che ruba ai ricchi per restituire ai poveri sarebbe la soluzione per molti di noi.
Incapaci di reagire a uno stato delle cose che ci annienta e ci svuota di dignità e vitalità, andremo ad anestizzarci al cinema, per non pensare e perché non abbiamo più voglia di combattere. Il film aprirà la prossima edizione del Festival di Cannes, dato che il regista, l’attore e il personaggio sono loro stessi un evento e la proiezione sarà in anteprima mondiale. Più tardi, nella sezione Special Screenings, verrà proiettato il nuovo film di Sabina Guzzanti, Draquila, l’Italia che trema. Anche questa pellicola è diventata un piccolo evento per aver determinato la decisione del Ministro della Cultura Bondi di boicottare il Festival, perché il film traccia un ritratto impietoso del governo e del suo capo. Un film che non cita e non imita nessun altro, i cui attori sono gli abitanti de L’Aquila e in cui gli eroi sono tutti quelli che si sono rimboccati le maniche per ricostruire una città distrutta dal terremoto.
Eppure, al botteghino vincerà il film anestetico. Per via della distribuzione, certamente, più interessata al Kolossal americano che al docu-film italiano, ma anche per la stanchezza che ci/mi assale e che spesso ci/mi fa chiudere gli occhi.
V-Visitors