Dal 5 all’11 settembre 2008

8 Settembre 2008 22 commenti

Il segno del Cancro nell’oroscopo di Rob BrezsnyCancro (21 giugno – 22 luglio)

Non sei la persona più diretta del mondo. E neanche la più concisa. Certe volte giri troppo intorno alle cose e prendi la strada più lunga per arrivare alla verità. Ma allora perché sembri esserti trasformato in un modello di precisione comunicativa? A cosa dobbiamo la tua nuova efficienza, la tua sinteticità e la tua volontà di esprimerti con esattezza? Forse dipende dall’allineamento dei pianeti. O forse veramente non vuoi essere frainteso.

Forse, semplicemente dal fatto che mi sono stancata di dare spiegazioni…
E, comunque, per chi non lo conoscesse o non l’avesse ancora letto, da non perdere l’oroscopo settimanale di Rob Brezsny, pubblicato da Internazionale. Spesso mi soffermo a leggere anche gli altri segni, perchè Brezsny è uno scrittore più che un astrologo e le sue previsioni settimanali sono a volte vere e proprie perle di saggezza. E poi, non so com’è, ma capita spesso che riesca a vederci giusto… bah, sarà l’allineamento dei pianeti.

Noises, Sounds, Voices… Silences

4 Settembre 2008 23 commenti

gneghe gneghe gneghegneghegneghegneghegneghegneghe – la rete della camera da letto sopra la mia. Appartamento in affitto nel quale si sono alternati vari inquilini che, se sono in coppia, fanno sesso. Alcuni a volte, altri troppo…

fszzz fsz fstz fstz fszzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz – sistema di innaffiamento a timer del giardino oltre il muro… parte in diverse ore della giornata fino all’una di notte, circa

parapara, pappapappapara… perepere, peppepepppere… – esercizi di tromba, sax e trombone provenienti dalla scuola di musica un paio di case più giù

SBAM! – il portone, a tutte le ore quando si rompe la molla…

Ciao!… allora vai su quella url che ti ho mandato e guarda se ti piace il tema che ho messo…” – conversazione sussurrata al telefono dell’ufficio. Voce calda, esse perfetta, non come quella di noi romani… azz! ecco chi mi ricorda, quella di Max! Ma lui è di Udine… Vabbè, a noi quelli del nord ci sembrano tutti uguali: c’hanno ‘sta esse così dolce…

Ciao… scusa, ma ho lasciato il telefono a casa, oppure era spento, oppure non lo so…’so stanco, me’ fanno lavorà troppo… vabbè, miao!” – Altra conversazione al telefono, ma con il fiatone (in genere cammina mentre parla al telefono…)

………………………………………………………………………… – silenzi (dentro di me)

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Appunti d’autore

1 Settembre 2008 10 commenti

Ritrovo tra le mie scartoffie frasi di scrittori che amo, oppure incontrati per caso, che ho annotato perchè, in qualche modo, il loro pensiero mi corrispondeva. Le riporto qui per non dimenticarle e per condividerle con chi vorrà.

I fiori di Marte (Quicker than the Eye) - Ray Bradbury…Non ho bisogno di aspettare l’ispirazione. Mi assale tutte le mattine. Proprio prima dell’alba, quando preferirei dormire, questa cosa maledetta inizia a parlarmi nelle orecchie, è il mio Teatro delle Voci Mattutine. Sì. Sì, lo so, suona terribilmente artistoide.
…Le voci esistono perché io le accumulo lì ogni giorno da una vita, leggendo, scrivendo e vivendo.

In altre parole, non accolgo ogni giorno con un grido di felicità, bensì sono spinto fuori dal letto da questi brontoloni, mi trascino alla macchina per scrivere e ben presto, quando l’idea/fantasia/concetto lascia le mie orecchie, scorre lungo il gomito e mi esce dalle dita, mi ritrovo sveglio e vitale. Due ore più tardi, è pronto il nuovo racconto che, per tutta la notte, se ne era stato nascosto, mezzo addormentato, dietro il mio midollo allungato. Non oserei mai oppormi a queste voci mattutine. Se lo facessi, scorrazzerebbero per la mia coscienza tutto il giorno.

Da Make Haste to Live: an Afterword 1996, di Ray Bradbury, nella raccolta I fiori di Marte
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E nonostante…

31 Agosto 2008 5 commenti

E nonostante la tristezza, la delusione, la solitudine, la fatica e la salute che, spesso, non mi aiuta, nonostante tutto ciò io amo
Amo chi non posso avere, amo chi ho avuto e non ho più, amo le parole affettive e i bambini amo anche questo c…o di lavoro che mi succhia la vita, ma soprattutto amo l’idea che la vita mi riservi ancora delle sorprese. Amo settembre e l’inverno che verrà, amo i sogni che faccio a occhi aperti nei quali coltivo l’ottimismo, amo i ricordi e la possibilità di poterli scrivere. Amo e dunque sono viva.
Resisto in attesa della My Beautiful Reward.

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Parole come macigni

29 Agosto 2008 10 commenti

Sassi prima di arrivare al mareAmo le parole e di loro abuso. La prima parola che ho pronunciato, ero piccola ma proprio piccola, è stata “palla“… Ho imparato a leggerle, pronunciarle, poi a scriverle e ne ho scritte tante, tantissime. Quando le rileggo a volte me ne compiaccio e altre… beh, alcune volte resto sconvolta. E sì, perchè mentre i pensieri, soprattutto quelli più folli, si perdono nelle pieghe e negli anfratti della quotidianità, le parole scritte pesano come macigni.

Non puoi far finta che certe cose non siano mai accadute, non puoi leggerle con la tua mente nuova senza accorgerti, ora, che qualcosa davvero non funzionava… parole astratte, deliri irreali e illusorie credenze, manco fossimo nell’epoca dello Sturm und Drang...

Da una parte, l’armonia di parole belle, anche quando sono dure e dolorose, dall’altra, parole “ammalate” come se un virus avesse corrotto il cervello, alterando qualsiasi percezione.
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