C’era una volta una farfallina curiosa e intelligente che non si saziava mai di sapere. Fin dai primi istanti di vita si guardò intorno per scoprire cosa muoveva le foglie, chi faceva risplendere i fiori di meravigliosi colori e perché le api si divertivano tanto a saltare da una corolla all’altra. Non smetteva mai di osservare, guardava il mondo e trascurava se stessa. Non si era accorta di avere delle belle alucce colorate, né immaginava quanto fosse leggera ed elegante. Poi un giorno, dopo un temporale, si posò sul ciglio di una pozza d’acqua e credette di vedervi l’arcobaleno, ma poi si accorse che i colori riflessi erano quelli delle sue ali gialle striate d’azzurro. Pensò, allora, che dopo aver imparato tanto sul mondo e sugli altri esseri che lo popolavano, avrebbe dovuto cominciare a conoscere se stessa. Non fu un’impresa facile. Le toccò rimettere in discussione tutto quello che aveva imparato e cambiare tutti i suoi soliti punti di osservazione. Le farfalle, si sa, svolazzano senza seguire una rotta e non sembrano molto interessate a tutto ciò che si frappone tra loro e il sole, ma non fu così per lei. Prese tanto sul serio la sua missione che un giorno, mentre rifletteva nascosta tra le foglie di un albero maestoso, venne strappata via da qualcosa e all’improvviso fu buio.
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Durante i (150?) 200 mt. che separano casa mia dal garage, stamattina ho pensato nell’ordine:
1. voglio vivere con lentezza
2. non si dovrebbero fare figli quando si è troppo giovani
3. perchè, caxzxzxo, gli automobilisti accelerano in prossimità delle strisce pedonali, invece di rallentare e fermarsi?!
Gli spunti che hanno fatto nascere questi pensieri sono stati:
1. la notizia alla radio che ieri, a Milano, era la giornata della lentezza (terza giornata mondiale della lentezza) e il brutto episodio di picco pressorio che ho avuto ieri sera (tanto per guastarmi l’umore…);
2. una ragazza concentrata su una telefonata al cellulare, mentre il bellissimo bimbo che portava nel passeggino commentava il mondo circostante con versi e sorrisi… e lei non se ne accorgeva neanche;
3. il tempo che ho dovuto aspettare a metà di un percorso pedonale, in attesa che qualche automobilista si rendesse conto finalmente di non essere a Le Mans e decelerasse per lasciarmi attraversare.
Piccole cronache di una mente iper-attiva… mai che riuscissi a non pensare!
In compenso, continuo a vivere secondo il mio ritmo e miglioro ogni giorno di più. La calma è il modo più sano per affrontare qualsiasi cosa. Magari se ne fanno di meno di cose, ma si fanno meglio, non c’è dubbio!
Difficile stabilire i confini della libertà, soprattutto quando il concetto si applica al pensiero. Già, perchè attraverso la libertà di pensiero e di espressione possono passare idee distruttive che minano le menti e mettono in pericolo la libertà degli altri, ma è vero anche che impedire a qualcuno di dire come la pensa, tacitare ciò che qualcuno bolla come ingiusto o scorretto è altrettanto lesivo del concetto di libertà.
Come si fa, allora? Forse, l’unica strada è provare a capire le idee degli altri e, nel momento in cui si pensa che non siano accettabili, discuterle e provare a superarle costruendo una dialettica concreta, a prescindere dalle ideologie spesso astratte e dannose.
La riflessione nasce da una considerazione che facevo a proposito delle polemiche sanremesi sul testo della canzone di Povia, classificatosi secondo al festival, criticato dalla stampa e apprezzato dal pubblico. Ci si è chiesto se la massa che lo applaude sia razzista e intollerante, se questo consenso popolare non sia lo specchio di un’Italia conservatrice e bigotta, se il Governo e il Vaticano continuino a imporre con i loro giudizi una morale rigida e intollerante nei confronti della libertà personale.
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Danny Boyle si guadagna l’Oscar come miglior regista, e sale a quota 7! Ora si passa alla miglior attrice protagonista. Sul palco: Sofia Loren, Shirley McLaine, Marillion Cotillard, Nicole Kidman e Halle Barry: il teatro è in piedi! Le candidate sono commosse: Anne Hathaway, Kate Winslet, Melissa Leo, Angelina Jolie, Meryl Streep. L’Oscar va a KATE!! Sono contentissima! Bravissima! Attenzione, ora il miglior attore. Sul palco: Robert De Niro, Ben Kingsley, Anthony Hopkins, Adrien Brody e Michael Douglas e di nuovo tutti in piedi! Candidati: Frank Langella per Frost Nixon, Sean Penn per Milk presentato dal mio preferito Robert (con tutti i capelli bianchi, ma bellissimo!), Richard Jenkins per L’ospite inatteso, Brad Pitt per Il curioso caso di Benjamin Button, Mickey Rourke per The Wrestler. E l’Oscar va a Sean Penn!!! Vergognosamente escluso per Into the Wild, attore superlativo e geniale regista! Grande Sean!
E’ la volta di Steven Spielberg che presenta la categoria Miglior film:
Frost Nixon
The Millionaire
Milk
The Curious Case of Benjamin Button
The Wrestler
The Reader
Vince l’Oscar come miglior film The Millionaire!
Qui candidature e premi.
Ricapitolando:
The Millionaire – 6 Oscar
The Curious Case of Benjamin Button – 3 Oscar
The Dark Knight – 2 Oscar
Milk – 1 Oscar
Sembra proprio che The Millionaire di Danny Boyle sia il più probabile vincitore delle categorie più importanti, regia e miglior film.
Ora si passa a Liam Neeson che, insieme a Frieda Pinto (The Millionaire), presenta i candidati come Miglior film straniero, categoria dalla quale è stato estromesso il nostro Gomorra, purtroppo.
Vince il film giapponese Okuribito (The Departures).
Sul palco ora c’è Queen Latifah che dedica un omaggio musicale agli attori che non ci sono più. Se ne sono andati in tanti quest’anno (alcuni mi hanno sorpreso… tipo Isaac Hayes e Charlton Heston), ma l’applauso più grande è andato a Anthony Minghella, Sidney Pollack e, soprattutto, a Paul Newman. Beh, per Sidney e Paul ho gli occhi lucidi anche io… A tra poco Migliore attore e attrice: Tifo Sean e Mickey per miglior attore.
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