Tutti i riferimenti a persone e a fatti realmente accaduti sono casuali. Lo stesso non si può dire per i sentimenti e le sensazioni descritte.
Guardò in quegli occhi scuri e sinceri ritrovando un sorriso che aveva amato. Era un puro, nel bene e nel male. Una persona alla quale non si può non voler bene e lei, capace di scovare del romanticismo anche nel più indifferente degli indifferenti, non aveva proprio resistito a quel bravo ragazzo. Il primo dopo anni. Avevano consumato una breve storia d’amore, più breve di ciò che avrebbe potuto essere, ma la vita difficilmente si attiene alle potenzialità. Così era finita, ma il vero motivo nessuno dei due lo conosceva: entrambi avevano la loro spiegazione, ma solo il tempo avrebbe dato ragione a uno dei due o, forse, a nessuno. Prosegui la lettura…
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Accadeva un anno fa: il 10% percento
Due settimane fa circa, mi ritrovo a cena con un amico… fidanzato… amante… undefined direi. Insomma, l’Easy Rider mi dice: “vediamoci così parliamo, visto che il dono della parola ce l’abbiamo” e io, che l’avevo cercato proprio nella speranza di mettere i puntini sulle i, accetto di buon grado colpita dal fatto che lui, il duro motociclista, “l’omo de fatica” (per via della sua proverbiale resistenza sulle due ruote) volesse parlarmi. A metà cena prende il discorso, dicendo che sarà sincero, perchè non vuole perdermi, mi stima ecc. ecc. Io sono tutt’orecchi e penso ‘questo non ha capito niente, non immagina neanche di cosa io voglia parlargli‘, ma lascio che prosegua. La sintesi del suo pensiero in sostanza è: se dovessi fare una percentuale, tu rappresenti la mia donna ideale al 90% per una serie di ragioni meravigliose (complimenti e riconoscimenti perlopiù), ma c’è un 10%, che non capisco e non riesco a imputare a qualcosa di particolare, per cui non mi scatta il coinvolgimento che dovrei avere… Il sospetto che nulla sia in grado di eccitarlo più delle due ruote non gli passa neanche per l’anticamera del cervello, naturalmente. Prosegui la lettura…
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