Appaio dunque sono?
Ci sono giorni in cui non ci si sente in forma e, guardandosi allo specchio, si alternano facce da incubo a facce più o meno accettabili. Con il tempo ho imparato che le visioni da incubo corrispondono generalmente a stati interiori. Come in un film di Stephen King in cui nello specchio appaiono fantasmi, mostri e zombie di vario genere, anche se è solo il protagonista a vederli. Le facce accettabili, invece, dipendono dalla luce che si ha in bagno: più è bassa e meglio è! 😉
Stamattina, che non è stata una delle migliori, ho evitato sguardi prolungati per non vedere mostri, limitandomi a specchiarmi a pezzi: gli occhi per mettere la matita, le labbra per il rossetto ecc. Arrivo in ufficio e gli specchi dei bagni mi rimandano un’immagine migliore: sono al buio, per fortuna! Mi siedo al computer e, mentre scorro le pagine, bussano alla porta. E’ un signore gentile e discreto che ha sbagliato piano. Gli do le indicazioni e lo saluto. Neanche 20 secondi dopo bussa di nuovo, entra e fa: “Lei è molto carina, perciò mi ha fatto comunque piacere vederla!”.
Sorrido, ringrazio e allibisco.
V-Visitors