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Ho fatto pace con Sanremo

20 Febbraio 2009 Nessun commento

E’ successo ieri sera quando, tornata a casa senza alcuna velleità, dopo aver fatto un rapido zapping sono stata catturata dall’immagine di Cocciante al piano che duettava con un altro pianista. Con quella capigliatura, l’esordiente Filippo Perbellini, sembrava il figlio del cantautore… Dopo l’arrangiamento a due della canzone in gara, ‘Riccardone‘ ha cantato egregiamente la sua Quando finisce un amore e da quel momento è stato un crescendo di musica di qualità.

Ognuna delle nuove proposte era accompagnata, nell’esecuzione del proprio brano, da un grande della musica italiana che poi veniva invitato da Bonolis a riproporre uno o due dei suoi pezzi storici. Così, si sono alternati sul palco dell’Ariston Pino Daniele (Quando e Napul’è), il trio Zucchero/Vandelli/Battaglia, Gino Paoli (Il cielo in una stanza), Roberto Vecchioni, Lucio Dalla, Burt Bacharach (medley di alcuni suoi pezzi indimenticabili), Mario Biondi, Ornella Vanoni (omaggio a Tenco con una struggente Vedrai), il grande Lelio Luttazzi (stile e classe in puro swing) Massimo Ranieri e il mio amato Giovanni Allevi (La leggenda del pianista sull’oceano).

Devo dire che al di là dei miei gusti personali, estremamente critici nei confronti della musica italiana, ieri ho riascoltato brani indimenticabili oltre alle buone nuove proposte degli esordienti (migliori per qualità, testi ed esecuzione della maggior parte dei big) e mi sono riappacificata con il Festival.

Erano anni, ormai, che avevo rinunciato a vederlo, annoiata dalla prevedibilità della musica e dal cerimoniale paludato della conduzione. Ieri, invece, Bonolis ha dimostrato che la buona musica italiana è ancora viva, anche se sono convinta che ce n’è anche di migliore in un sottosuolo che stenta a sopravvivere alle logiche dell’industria musicale.

Degna di nota anche l’esibizione canora del grandissimo Kevin Spacey, in Fly me to the moon di Frank Sinatra, a cui ha fatto seguito una bella intervista di Bonolis (che, però, avrebbe potuto fare a meno di cantare Imagine e farla cantare magari da Laurenti…).

Se ne avete voglia potete rivedere qui le singole esibizioni, ma anche le serate integrali del Festival.
Mentre qui un commento interessante sul dietro, il davanti e i lati del festival, con polemiche, retroscena, annessi e connessi.

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