Feet, shoes & others catastrophes…
E anche un altro paio di scarpe mi ha lasciato… L’anno scorso era stata la volta delle lampadine fulminate. Ogni mese, a catena, a partire da quella della cappa della cucina per finire con quelle temporizzate del giardino, che mi sentivo tanto Agata e la tempesta.
Sembra, invece, che questo sia l’anno delle scarpe rotte, con i soliti infradito a salvarmi la vita. Stamattina, prima di uscire con i tanto amati sandali trasparenti, mi è venuta l’idea di portarmi appresso anche quelli di gomma. “Chissà, magari in ufficio sto più comoda, tanto sono da sola… ecc. ecc.”.
Faccio per scendere dalla macchina e ZAC! una delle due fascette si trancia di netto… Azzz! Se non avessi avuto dietro il provvidenziale ricambio mi toccava andare scalza nel primo negozio ancora aperto… E dire che quest’anno ho unghie di mani e piedi bellissime, tutte da mettere in mostra… bah! Avvertimenti? Coincidenze? Sfiga? Che vorrà dì?
Intanto:
1. l’acqua potabile in ufficio scarseggia, il mio ufficio si è allagato la scorsa settimana e io ho pensato bene di “tuffarmici”, con il risultato di ottenere un paio di graffi e lividi diffusi
2. il milanese parte per Parigi e io non posso andare causa no money
3. qui fa un caldo “teribbbile” e la “bagnarola” dei miei è ancora vuota
4. non ho ancora messo piede al mare neanche una volta
5. si suda, si suda, ahhh quanto si suda…
Proprio “La lunga estate calda“, ma dove cavolo è Paul Newman?!
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