In inglese balance significa equilibrio, ma anche bilancio; be/hang in balance vuol dire, però, essere in sospeso.
Strano come stamattina, al risveglio, mi sia venuto in mente questo termine per riassumere come mi sento, nonostante non conosca così a fondo la lingua inglese.
Eppure, il termine corrisponde alla perfezione al mio stato d’animo. Mi ritrovo a fare uno dei tanti bilanci che durante la vita facciamo, probabilmente al solo scopo di tarare quell’equilibrio tra interno ed esterno così difficile da mantenere.
Mi scopro a immaginare come sarebbe stata la mia vita se avessi pensato di meno e agito di più, mi chiedo se la felicità si costruisce o arriva a casaccio, per sfiorarci e poi ripartire per chissà dove.
Ho sempre creduto di aver costruito i miei momenti di felicità con grande fatica e, dunque, se non riuscissi ad essere felice sarebbe solo mia la responsabilità?
Sono in sospeso tra i principi che da sempre hanno regolato le mie azioni e la realtà che vince su qualsiasi ideale/principio/sogno o desiderio.
Non so quanto questa realtà che vivo corrisponda davvero a ciò che voglio, ma mentre cerco di capire e sentire qual è l’odore che guiderà i miei passi, il mio corpo si muove e dà segnali di malessere, rifiuto o benessere in attesa che il pensiero si sintonizzi sulla giusta lunghezza d’onda.
Ancora una volta, sono solo io a dover dare una svolta alla mia vita senza aspettare che, come in un romanzo, accada l’imponderabile.
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