Numeri, la passione segreta di J.J. Abrams
Proliferano le voci in Rete sul misterioso progetto cinematografico di J.J. Abrams, il creatore di Lost.
Tutto è cominciato il 21 giugno,
quando un misterioso trailer ha preceduto la prima di Trasformers: un filmato senza titoli, con il nome di Abrams nelle vesti di produttore e la data di uscita, 1-18-08.
Precedentemente c’erano state notizie relative a un suo film che avrebbe dovuto intitolarsi Cloverfield, ma si era pensato si trattasse di un titolo provvisorio per l’undicesimo capitolo di Star Trek, affidato dalla Paramount al produttore/regista (ha diretto Mission Impossible III)
più famoso del momento.
Poi è spuntato il trailer che sembra sia stato montato da JJ. in persona e, considerando che alla Paramount c’ è un’apposita divisione dedicata ai trailer, l’operazione ha fatto immediatamente pensare a una forma di viral marketing.
Ma non è finita qui, dopo il trailer è la volta del sito: solo alcune immagini (ogni tanto ne viene aggiunta una che aumenta naturalmente la curiosità) che si possono spostare, senza peraltro scoprire nulla di nuovo. Fatto sta che in Rete è già in corso una specie di caccia al tesoro sulle orme del film fantasma, ormai ribattezzato 1-18-08.
Seguendo i numeri (già in Lost JJ aveva manifestato il fascino che esercitano su di lui – il numero sulla botola e tutti i misteri che ne conseguivano), si arriva al blog di un certo Ethan Haas (Ethan Haas was right) che sembra non aver niente a che fare con il film e che contiene solo un’indirizzo email con un oggetto misterioso e inquietante: I’m one of you… help me!; e poi altri due blog (Ethan Haas was wrong e Ethan Haas – Cloverfield Diaries), fino a una lettera di JJ che smentisce i collegamenti di questi siti al suo film.
Sei mesi prima dell’uscita del film, non si fa altro che azzardare ipotesi, cercare indizi e conferme, a partire da una semplice data d’uscita che, oltre ad essere diventata il titolo della pellicola, è ormai la matrice di un puzzle che appassiona tutti gli amanti di science-fiction, scatenati sulle orme del trailer fantasma.
Quello che possiamo dire è che, a prescindere dalla qualità del film che scopriremo solo il 18 gennaio, anche in questo caso gli americani dimostrano quanto sono bravi a costruire aspettative riuscendo a coinvolgere gli spettatori con poche scene di un film ancora inesistente.
Già si parla di nuove frontiere del viral marketing (leggere il post di Stewart’s blog che riepiloga e analizza il caso), che fa leva sulla curiosità di un pubblico sempre in cerca di emozioni e sorprese, ormai troppo esperto e disincantato per farsi sorprendere da un semplice film.
V-Visitors