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In attesa… Just Breathe

A volte si aspetta. Quasi sempre, in realtà, anche se non sembra. La maggior parte delle persone che conosco aspetta l’ora di pranzo e l’ora di cena. Nel frattempo vive e lavora, ma sempre aspettando. Restiamo in attesa al telefono, alla posta, dal dottore e al supermercato. In attesa per compiere un piccolo gesto e subito dopo, non paghi, ricominciamo ad aspettare qualcos’altro. Una telefonata importante, un appuntamento, la busta paga, gli amici a cena, il fidanzato/a, il meccanico che ci restituisce la moto/macchina, la libreria per avvertire che il libro ordinato è arrivato. A volte si aspettano risposte importanti, come diagnosi o risultati di analisi, e ci si distrae nell’attesa. Nella maggior parte dei casi la nostra vita si concentra nella pausa tra una risposta e l’altra e, incredibilmente, le scadenze diventano il sale della quotidianità. Anche se con tutta me stessa cerco di vivere nel presente, so di essere molto lontana dal raggiungimento dell’obiettivo. Leggo il mio ultimo post e ne trovo conferma. Liste di cose da fare che, da tre settimane, condizionano il mio tempo costringendomi semplicemente a pianificare tempi che non rispetto.

Forse, almeno per quanto mi riguarda, devo stare alla larga dalle programmazioni scritte che mi generano solo ansia da prestazione. Forse è arrivato il momento, anche per le cose pratiche, di “fare senza pensare“. Sembra che mi riesca meglio, ultimamente. Oggi, per esempio, ogni volta che un pensiero organizzativo mi si è affacciato alla mente l’ho rispedito indietro e ho concluso quello che avevo da fare. Anche se, a pensarci bene, sono così concentrata perchè aspetto un risultato…
E’ arrivato ora, mentre scrivevo. Tutto a posto, lo immaginavo. Stamattina, andando in moto nel freddo, pensavo che siamo sempre in attesa di qualcosa, ma non ci basta. Qualunque sia il risultato, un minuto dopo ricominciamo ad aspettare. Attese, aspettative e obiettivi da raggiungere. Così funziona l’essere umano. Oggi, però, voglio godermi quel tiepido sole che resiste alla tramontana, senza aspettarmi nulla. Tanto le cose, belle e brutte, accadono seguendo i loro tempi. Oggi non aspetto niente e nessuno. Just Breathe

  1. 17 Dicembre 2009 a 20:52 | #1

    @Peppermind
    Anche io pensavo di vivere senza attendere risposte, poi nel momento in cui ne ho aspettata una, mi sono resa conto che, senza accorgercene, riempiamo il tempo di attese… anche banali.
    Quindi, mi son detta, la cosa migliore che io possa fare è ‘fare qualcosa di costruttivo’ mentre aspetto. Certo, più che risposte arrivano bollette, ma questa è un’altra storia e, per fortuna, ogni tanto ricevo anche qualche risposta/conferma!

  2. 17 Dicembre 2009 a 13:09 | #2

    Ah, io no.
    Forse è una delle poche cose che posso dire con certezza, di me, di come vivo: non vivo in attesa di risposte, o secondo programmi.
    Ma penso che sia un male, o lo si sia dimostratol almeno per me, per quello che sono ora, per quello che ho “portato a casa” vivendo così.
    Credo di aver sbagliato, anche se è ovvio che preferivo vivere così.

  3. 13 Dicembre 2009 a 14:36 | #3

    @Rob Alferi
    Infatti… io non linko se mi linkano e non commento se mi commentano, ma solo se m’interessa dire la mia su un argomento e se non invado la sfera privata di chi non conosco. Ci sono blog che leggo e sui quali non ho mai lasciato commenti, anche se mi sono ‘affezionata’ a certe vite e ogni tanto vado a vedere come stanno e come gli va.

  4. 11 Dicembre 2009 a 12:09 | #4

    Ti linko se mi linki, ti commento se mi commenti… una telecamera (inutile) virtuale.
    Il mio sito (vi prego non visitatelo) è scarno di contatti e di accessi ultiamemnte, e se devo dirla tutta, mi va bene così!

  5. 10 Dicembre 2009 a 13:08 | #5

    @Rob Alferi
    Ma certo, non penso che siano tutti dei potenziali protagonisti della Tv… faccio un discorso figurato 🙂
    A volte, non serve la telecamera, basta un pubblico più ristretto, ma il succo non cambia.
    Sia che segui il significato greco che quello cinese della parola, l’importante è che una ‘crisi’ produca un cambiamento, un’evoluzione, Solo che ho la sensazione che molti cosiddetti cambiamenti siano solo apparenti e servano a nascondere sempre meglio una certa immobilità interiore. Credo che succeda e sia successo a tutti, poi qualcuno se ne accorge, qualcun altro no.

    Restando in tema di blog, basta navigare un pò per riconoscere e ‘stanare‘ diari quotidiani che rispecchiano un certo modo inutile di mettersi in crisi.

  6. 10 Dicembre 2009 a 12:10 | #6

    Alcuni si mettono in crisi (seguendo il significato greco del termine) anche se non ci sono telecamere nei paraggi… quelle sono le persone che usano la testa. Penso, niente di personale! 🙂

  7. 10 Dicembre 2009 a 12:02 | #7

    @Rob
    Pochi esseri umani sono veri equilibristi, anche se tutti ci sentiamo tali. Ci si inventa il pericolo quotidiano, attraverso effimere evasioni dalla quotidianità o reiterate fughe dalle responsabilità, e si pensa di essere funamboli, tutti in fila sulla fune sospesa.
    Balle.
    Quello non è un filo, ma il sentiero fangoso in cui spesso ci s’impantana… basterebbe guardare verso l’alto per vedere uomini e donne camminare con i piedi per terra.
    Riuscirci è come stare in equilibrio su una fune sospesa, soprattutto in un momento storico come il nostro, in cui tutti sono disposti a mettersi in crisi o in gioco, a patto di essere davanti a una telecamera.

    p.s. la frase che hai scritto mi ha fatto riflettere eh, niente di personale 🙂

  8. 10 Dicembre 2009 a 11:46 | #8

    @Claudio dei Norma
    Bella la trasformazione di “in attesa” in “inattesa”: il senso della precarietà, che la prima frase contiene, si ‘scioglie’ nella sorpresa inaspettata… poetica! 🙂

  9. 9 Dicembre 2009 a 18:44 | #9

    Una vita in attesa. O inattesa…? Purché non sia disattesa.
    “La vita vuole vivere”, sbrighiamoci!
    Tuttapposto, Vix, bene.

  10. 9 Dicembre 2009 a 17:29 | #10

    L’unico momento in cui l’equilibrista vive è quando dondola sul periglioso filo, il resto è inutile attesa…

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