Stille
Vorrei poter stare in silenzio,
ma mi cavano parole dalla bocca.
E sono le stesse di sempre
anche se sono diverse,
e hanno il medesimo suono
anche se svaniscono nell’aria,
leggere come non lo sono nel mio cuore.
Vorrei che tutto tacesse intorno a me
per ascoltare il rumore delle gòcce
che con ritmo cadenzato
sembrano uscire dal mio corpo.
Non sono lacrime, ma stille trasparenti
che hanno il riflesso della malinconia
se le guardi in controluce.
Sono pure come acqua di sorgente,
e cadendo s’infrangono
in piccoli laghi celeste chiaro.
Mi specchio e sento una gran tranquillità
in quel piccolo mare di solitudine,
e vedo me che sorrido e che ballo
sulla riva di un lago che credevo perduto.
Non piango lacrime, ma stille di vita
e provo a raccoglierne alcune
per regalarle ai tuoi occhi.
Nel caso fosse l’unico modo
di nuotare ancora nel verde acqua.
Nel caso avessi bisogno di sentirmi vicina.
Nel caso un domani volessi rimpiangermi.
Piccole stille pure e limpide,
cadute mentre prendevo fiato,
lontana dalla vista di tutti,
nascoste dalla vita che prosegue,
sono un regalo per te.
Il più puro e il più vero
anche se non puoi saperlo.
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