Inglourious Basterds, Glorious Movie
A me Tarantino piace, e molto. Lo dichiaro subito, così chi non lo ama può saltare direttamente questo post ed evitarsi la sviolinata.
Stravolgendo le regole di una classica recensione, inizierò dando un voto al film, cosa che generalmente si trova alla fine della trama, sotto forma di numero o stellette. Il voto, da 1 a 10, è 9. Senza dubbio. Per completezza dirò che 10 se lo sono guadagnati Pulp Fiction e Kill Bill vol.1 e vol.2, mentre Jackie Brown e Le Iene hanno ottenuto anche loro un bel 9. 8 a Grindhouse, con mezzo punto in più a Death Proof rispetto a Planet Terror.
Ma torniamo ai Bastardi senza Gloria. Due ore e mezzo che volano via attraverso dialoghi perfetti, il che conferma la maestria di Quentin Tarantino come sceneggiatore. Ogni scena è costruita su immagini e parole che conducono per mano lo spettatore verso un’indiscutibile presa di posizione a favore dei bastardi/contro i nazisti.
E ci voleva poco, direte voi, impossibile stare dalla parte delle SS!
Eppure, dal I capitolo in poi (il film è costruito in capitoli come Kill Bill), ogni scena ci rivela quella sottile ed efferata crudeltà dei tedeschi che giustifica e rende comprensibili, anzi quasi auspicabili, le efferatezze dei 9 basterds soldiers.
Tarantino non utilizza mai il montaggio anacronistico come fa nella maggior parte dei suoi film, ma segue la cronologia degli eventi; non (ab)usa di temi musicali più o meno noti e si autocita solo con un paio di intro di Kill Bill; le citazioni non sono sfacciate ed eclatanti, ma tutto il film è un costante rimando a diversi generi cinematografici (western, war, spaghetti western), a maestri della regia (Ford, Leone, Welles) e a scene cult del cinema.
Insomma, l’ex enfant prodige di Hollywood è ormai un regista maturo e dirige un film ‘tradizionale’, ma dimostra il suo stile e carattere nelle inquadrature – l‘ultima è la classica inquadratura dal basso, che di solito fa dall’interno del cofano di una macchina, ma che stavolta è una soggettiva di uno dei protagonisti – nei dialoghi – superlativi – nel cast – eccezionale – nelle citazioni – soprattutto attraverso le immagini – e nella fantasia.
E, pur sapendo che la vita non è un film, tutti noi ‘divoratori‘ di pellicole abbiamo creduto ai fatti storici romanzati per il cinema, perché restavano comunque fedeli allo svolgimento degli eventi. Quentin, invece, fedele solo a se stesso e alla propria creatività, in questo film reinventa il cinema, ma anche la Storia.
E, siccome i suoi personaggi sono di finzione, ci regala un finale su cui molti hanno fantasticato e che avrebbe cambiato profondamente la nostra Storia. Trasforma 9 violenti soldati in nove eroi e ci ricorda che il cinema può essere divertimento puro, senza pretese da intellettuale spocchioso, ma con il gusto di uno spettatore attento e di un regista/sceneggiatore maniacale.
Il cinema poi, come luogo magico in cui si proiettano le vicende, le speranze e i sogni dell’uomo, diventa in questo film il teatro perfetto per la vendetta che il mondo e le migliaia di vittime del nazismo, non si presero a tempo debito.
Quentin Tarantino si diverte, sostanzialmente. E ci diverte. Anzi, chi lo ama lo invidia, proprio per questa libertà di stravolgere le regole con gusto, di utilizzare, copiare e rubare dai suoi maestri e di riuscire, ogni volta, a trasformare attori noti, sconosciuti o dimenticati in vere e proprie icone. In questo film, su tutti, un magnifico Christoph Waltz.
Nota: Il film va visto assolutamente in lingua originale per godere dei dialoghi (francese, tedesco, inglese e italiano) e delle interpretazioni degli attori che parlano diverse lingue. Il film è sottotitolato in un leggibilissimo giallo, il colore che il regista usa maggiormente nei titoli principali e di coda 🙂
Curiosità:
– Brad Pitt in Vento di passioni (Edward Zwick, 1995), quando si arruola nell’esercito per proteggere il fratello minore, si vendica per la morte di quest’ultimo uccidendo i soldati nemici e prendendogli lo scalpo;
– anche in questo film, Quentin non rinuncia all’inquadratura di un piede: è quello di Diane Krueger che viene smascherata proprio grazie a una scarpa, come una sfortunata cenerentola;
– altre curiosità le trovate qui
Uichs… il feticismo di Quentin è cosa nota… non ho visto il film, prima o poi ce la farò, devo solo capire quando!
MI-TI-CA. oddio che fissa!! ahahahahaha
Detto, fatto! Ora mancano i disegni… vediamo che si può fare 😉
i soldi arriveranno, te incomincia! per il leone che mi dici!!!!!
Ci stavo pensando all’oroscopo, che se lo fa Brexszsny posso farlo anche io! Solo che lui lo pagano… 😉
ma che professionalità, che stile! per bacco e lina! manca a questo blog, oramai un punto di riferimento per molti e non scherzo, un oroscopo che coi planet ci stà tutto!!
Mi ricordo che in alcune edizioni del cineforum che io e alcuni miei amici organizzavamo da dicembre ad aprile, avevamo inserito due film della storia del cinema all’interno della rassegna che proponeva dieci film contemporanei.
Così ho avuto modo di vedere sul grande schermo, classici come “L’eclissi” di Antonioni, “La strada” di Fellini e “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Petri.
@klauaus
Sai che hai ragione? Ogni tanto bisognerebbe che nelle sale riproponessero alcuni film cult, per chi non ha avuto la possibilità di vederli su grande schermo.
Quando diedero la director’s cut di Blade Runner al cinema, ricordo che mi emozionai tantissimo: l’avevo visto solo in Tv, fino ad allora!
Personalmente, proporrei delle retrospettive nei cinema e l’avevo anche proposta a qualcuno che ci lavora in un cinema… tipo, un giorno a settimana, oppure la domenica pomeriggio, tutti i film di Tarantino! Ma anche Orson Welles e Charlie Chaplin e potremmo continuare all’infinito! 🙂
@koralyn
Capita di non essere in vena, con i film come con i libri. E allora si aspetta per un ripasso, soprattutto quando ne vale la pena e con Tarantino ne vale sempre la pena 😉
Confermo quanto detto da Vicky. Due ore e mezza volate con un film decisamente di alto livello. Non avevo mai visto un film di Tarantino al cinema e sono felice di aver iniziato ieri sera.
Sublime la sceneggiatura a tal punto da aver provato paura e rabbia come se anche io fossi stato effettivamente dentro il film.
Grande Quentin!
Mi sa che avevo veramente troppo sonno ieri sera, perché, nonostante la mia passione per il cinema di Quentin (la mia icona parla chiaro!), ieri sera questo film non l’ho trovato così bello, addirittura un paio di volte mi sono anche addormentata. Chiedo venia, ma probabilmente non era serata, anzi sicuramente, e infatti anche la magia del cinema mi è mancata completamente: l’attesa fremente come quando ero bambina e non sapevo cosa stava per accadere ma ero sicura che sarebbe stato uno spettacolo fantastico, il buio in sala, lo schermo che ti risucchia. Ieri sera tutto questo non l’ho vissuto, al contrario ero veramente infastidita (forse angosciata?). Mi riservo di dare un giudizio sul film alla seconda visione. Comunque la “recinzione” è bella 😉