Ma in fondo chi è che lo sa?
La mia vita dovrebbe essere diversa.
Tanti anni fa, durante una festa di Capodanno con gli amici del mio fidanzato di allora, ci eravamo dati un appuntamento virtuale per la fine del secolo, 31 dicembre 1999. Dovunque e con chiunque fossimo stati, ci saremmo incontrati per festeggiare insieme, un pò come avviene in Fandango quando, prima del matrimonio di uno di loro, i Groovers vanno a trovare “l’amico D.O.C.” seppellito da qualche parte in Messico.
Non abbiamo rispettato l’appuntamento, tutti tacitamente d’accordo. Tre mesi dopo quel Capodanno, il nostro amico Giovanni perse la vita in un fatale incidente automobilistico. Uno di quegli incidenti in cui le probabilità di vivere o morire sono esattamente le stesse. Erano in tre, due ne sono usciti quasi illesi.
Prima che ciò accadesse, eravamo tutti presi dalle nostre vite, da progetti e speranze. Tutti pensavano che io e il mio fidanzato fossimo la coppia perfetta. L’amore si leggeva nei nostri occhi e contagiava chi ci stava vicino. Tra le incertezze, il nostro futuro non era in discussione. Noi saremmo stati insieme per sempre. Anche io lo pensavo, ma era un’idea astratta che non teneva conto fino in fondo dei miei sentimenti. L’ho amato, sì, con la passione di una ragazza di ventanni che aveva modi e idee completamente opposte alle sue, ma che si sentiva parte di qualcosa da cui si era sempre sentita rifiutata. Io ero quella ‘strana’. Profonda (una rompipalle), intelligente e vitale, con la voglia di sperimentare e conoscere ogni centimetro della sua pelle e della sua testa. Lui era innamoratissimo, lo è stato fino a un certo punto. Poi è finita. Siamo stati insieme 7 anni e due successivi di ‘strascico’ tra alti e bassi. Pensavo che nel 2000 sarei stata mamma, architetto e moglie di quel ragazzo che era cresciuto con me. Non ho rimpianti, né rimorsi. Se tornassi indietro farei le stesse scelte anzi, forse col senno di poi, l’avrei lasciato prima…
E ora la mia vita è come non l’avrei mai immaginata. Ho amici che sono di gran lunga più veri di quelli di allora. Non mi sono mai mancate le difficoltà, ma anche gli appoggi, le delusioni e le soddisfazioni ma, soprattutto, non so cosa accadrà domani e quanto dolore e/o felicità ancora mi aspetta.
Ma, in fondo, chi è che lo sa?
(come dice Deckard a proposito di Rachel nel finale originale di Blade Runner, 1982. Qui sotto un ripasso per chi, diversamente da me, non lo conoscesse a memoria).
@Fabrizio
Sempre lieta di rivederti sulle mie colonn(in)e! A volte, è strano ritrovarsi, rivedersi nelle pieghe della vita di qualcun altro… ma anche piacevole e curioso, perché ci si sente meno soli e si acquisiscono nuovi punti di vista.
P.s. Sì, lo sapevo dei dialoghi di FJ, che è uno dei veri capolavori di doppiaggio della scuola italiana 😀
Sapevi che i dialoghi di Frankenstein Junior in originale sono meno graffianti che in italiano? Bellissimo questo post. Bellissimo perché mi fa rimpiangere di non “passare” più spesso sul tuo blog e bellissimo (letto in chiave di “toccante”) perché ha raccontato anche un po’ del mio passato e della mia vita.
Pure Tarkowskij in comune? Aiuto.
“Scolpire il tempo” ha emormi meriti sullo sviluppo della mia interiorità. Insieme a tanto altro ma quel libro, con i suoi film, sono riusciti a far sì che una parte di me non odiasse il mondo.
Una parte di me.
@Pepper
Evviva i tuoi amici che ti hanno obbligato a rivedere Star Wars; il Signore degli Anelli e Rocky Horror!! E Frankenstein Junior dove lo mettiamo?! Io a lui non dico mai di no 😀
Io ho rivisto pochi film, e stranamente molti di questi pochi (uhm), sono film da intellettualoni (Tarkowsy, do you know), oppure obbligato (da amici… tipo il Sig. degli anelli, Starwars, Rocky Horror, etc).
A Fangando non piace Fandango ma piace a Patatù.
A me boh, chi se lo ricorda. E poi lo sai, io cinofilo non cinefilo. Mi addormento pure al cinema oltre che sul tuo divano.
😀 hai ragione! Io, quindi, sono una cinefila perché vedo e rivedo fino alla nausea che, però, non arriva mai! Un film che mi piace lo vedo dalle 3 alle 5 volte in media, per non parlare poi dei miei cult o degli ‘scacciapensieri’ per i quali ho perso il conto… 🙂
.. io comunque più che cinefilo sono un cinevoro, che ho visto e vedo praticamente di tutto.
Dalle commedie buzzicone ai film con inquadrature immote di sette quarti d’ora l’unE.
Fandango lo vidi tanto di quel tempo fa, che non me lo ricordo manco più.
Perché, poi, un cinevoro NON rivede MAI un film…
Cinque visioni? Più della madonna di Fatima!
‘-…-‘
@pepper
…MI ERA SUONATO STRANO IL NOME DI EVE! 😀
ma avevo data per scontata la tua cinefilia (che sembra una malattia!) e mi son detta che ero io che non ricordavo il nome della ‘sposa’…
Vabbè, comunque hai visto Wall-E! E l’hai trovato splendido 🙂
Io sono già a quota 5 visioni!
OGGI SONO COMPLETAMENTE RINTRONATO!
È già il secondo commento al post sbagliato che faccio!
Era il commento al post su Wall-E, porcacciadiquellamiseriaccia >.>
@pepper
E’ vero, anche a me ha colpito l’idea di farla recitare solo con il corpo.
Penso quando, alle fine del ballo con Kevin Costner, lui si avvicina per baciarla e lei scuote leggermente la testa baciandolo su una guancia. Lì ho capito che lei non ha sposato l’amico solo per ripiego…
Il film è splendido… mi ha impressionato la capacità di rendere i sentimenti e le emozioni di Eve solo tramite gli occhi…
L’ultimo fotogramma non l’ho visto, ecco, è successo che… ma vabbe’, lo guardo.
…anche in “quel” momento, quando lo vidi per la prima volta!
…visto. Lo ricordavo. Diciamo anche che, in questo momento, tu ti ci identifichi un pò. Se non ho capito male…
Se ce la fate, guardate il video fino alla fine, fino alle battute finali, e all’ultimo fotogramma. Pelle d’oca 🙂
@klauaus
… che bello che l’hai postato! Non ho mai pensato che mi sarei sposata, ma ho sempre pensato che, nel caso, l’alternativa alla spiaggia del Messico a piedi nudi sarebbe stata un matrimonio alla fandango, improvvisato, sotto un gazebo da qualche parte… con la musica, gli invitati che non conosco e gli amici veri. Molto romantico, come piace a me 🙂
La colonna sonora di Blade Runner e di Fandango sono fantastiche, ma quella di Fandango per me ha qualcosa in più.
Questo è il pezzo finale da brivido.
Per il resto che dire… qui siamo e da qui un giorno ce ne andremo. Quindi viviamocela bene il più possibile, perché l’unica cosa sappiamo davvero è che c’è una parte del nostro futuro che dipende e sempre dipenderà da noi stessi.
P.S.
Brava Koralyn che hai svelato il finale di Fandango!!! 😀
Lo dice pure Liga: “Le donne lo sanno per prime… lo sanno che niente è perduto”
p.s. oddio la copertina degli Stadio con quel coatto di Ricky Portera al centro! 🙂
Chi è che lo sa?
Beh come dice la canzone: “Una donna lo sa, sa già cosa ogni uomo, sa come si fa!…”
http://www.youtube.com/watch?v=Pcd2kGyWzJE
A me sta canzone fa ride 🙂
Uh, grazie! @__@
@Pepper
grazie…
p.s. sei ufficialmente tra i miei ‘Points of View’ 🙂
scusate mi è scappato il tasto SUBMIT!
il concetto è stato ripreso in GLASS ONION da Lennon (con i Beatles) ma si sa, nulla si inventa ma tutto si trasforma…
🙂
Bello questo multiverso a ritroso che hai descritto…
Grande Rob, hai finalmente svelato uno degli ingredienti della Zuppa Di Vetro di Jonathan Carroll!
Nobody knows the troubles I’ve seen…
E’ così per tutti… siamo tutti quanti delle cipolle, ognuno vede solo la scorza fuori perchè la parte interiore è riservata a pochi. Glass onions, cipolle di vetro…
Hai ragioneeee! Si chiamava DOM ed era una bottiglia di Dom Perignon!
Quel “tale” non ha mai avuto ragione su niente, solo per quella frase che, sospetto, non fosse proprio sua… ma il contesto e la situazione in cui la disse la resero ‘famosa’ perchè tagliata sulla di lui anaffettività!
La persona la quale….
Ok, per un pò niente Blade Runner, recuperiamo quella di Fandango. Anzi, un viaggio così dovremmo farlo anche noi che ci recupererebbe tutti! 🙂
Grazie per ieri…
Nessuno lo sa perché, come diceva quel tale, la vita è strana, e aveva proprio ragione.
La colonna sonora di Blade Runner è bellissima, ma, in questi giorni, per me struggente. Andiamo a fare festa.
p.s. l’amico di Fandango mi sa che si chiamava DOM perché era una bottiglia di Dom Perignon…