Coazione a ripetere #1
Ci sono frasi, all’apparenza banali, che le donne almeno una volta nella loro vita hanno detto. A un amico, al proprio uomo, al fratello o al padre. E, se non hanno avuto il coraggio di dirla, di sicuro l’hanno pensata. Una frase che non serve a niente, ma accentua l’incomunicabilità tra uomo e donna, con la sottile allusione che noi ‘siamo le migliori‘ …
Naturalmente, anche io l’ho pronunciata in diverse occasioni, solo pensavo fosse il risultato di un processo di maturazione che arrogantemente mi arrogavo.
Invece, circa un anno e mezzo fa, assisto alla seguente scena.
Location: Roma, facoltà di Architettura, via Gramsci. Esterno giorno.
Protagonisti: Due studenti, un Lui e una Lei. Neanche 50 anni in due. Amici, colleghi, forse fidanzati o sul punto di.
Lui l’ascolta da circa 20 minuti, dopo aver tentato invano d’interrompere il suo accorato sproloquio e aver assunto, nell’ordine, l’espressione interessata, contrariata, afflitta, rassegnata.
E Lei, con aria di rimprovero, alla fine non resiste e la dice: “…Tu non vedi oltre!”
E Lui: “Ma oltre de’ che?!”
Ecco. Lei non avrà avuto neanche 25 anni…
Ma poi mi chiedo: perchè invece di dirglielo, non glielo facciamo vedere questo oltre?! E, soprattutto, perché non possiamo accettare che è possibile vedere le stesse cose in modo diverso? No. Se non la pensano come Noi, Loro non vanno oltre.
Mah. Io ci sono stata a Oltre, niente di che e, soprattutto, ci sono solo donne! 😉
@Fabrizio – ikol22 a riprova del fatto che uomini e donne parlano due lingue differenti… vado a illustrare in pochi passaggi il mio ragionamento. Prendiamo due insiemi: “animali” da una parte e “esseri umani” dall’altra. Nel primo insieme abbiamo i sottoinsiemi delle razze (ad es. cani, gatti, cavalli, serpenti), nel secondo quelli dei generi (uomini, donne e per essere politicamente corretti dovremmo inserirne altri: c’è chi dice siano addirittura 6, ma andiamo a semplificare e fermiamoci a 2). Bene. Il mio esempio parlava di differenza di percezione della realtà: come avviene tra le “razze” animali avviene tra i “generi”.
Non ho mai scritto di essere interessata a un dibattito con un serpente.
D’altra parte noi donne “sprechiamo” così tante parole che forse è facile immaginarci mentre blateriamo a perdifiato con un rettile? Può essere. Ma continuo a pensare che l’uso (non l’abuso) delle parole sia importante e che non collida con il senso pratico.
@Vicky cercare una bella via di mezzo tra il femminismo e il maschilismo potrebbe essere un’idea? nel caso, non chiamarmi: in me vincerebbe la tentazione di discutere dei concetti di femminismo e maschilismo e non andremmo da nessuna parte 😉
@Peppermind
Appunto, ancora che continuiamo a perderci/perdervi per un mucchio di parole e frasi inutili! Meglio sarebbe prendere spunto dalla vostra praticità (… mi sa che sono diventata maschilista!) 😉
Spesso, riuscite a sintetizzare in 4 parole ciò che noi diciamo in 100 e ci mostrate praticamente in pochi secondi quello che noi andiamo blaterando per giorni…
Esempio: un giorno mi lamentavo con un paio di amici del fatto che il mio lavoro era cambiato, che non mi sentivo stimolata anzi, mi annoiavo rispetto al passato in cui non avevo un momento libero per 12 ore al giorno… e via così per 20 minuti buoni di lagna. Al che uno di loro mi guarda e suggerisce la soluzione:”Trovati un hobby!” … mi ha letteralmente fatto sentire una stupida! 😉
Naturalmente, esistono le eccezioni.
1. gay (sono donne);
2. tronisti (si fanno le sopracciglia);
3. appassionati di calcio (il calcio è una metafora della loro vita: o si perde o si vince; in 11 dietro a una palla che solo uno mette in rete; il destino si gioca in 90° e qualche volta ci sono i tempi di recupero e i rigori; dopo una partita d’andata c’è sempre un ritorno)
Rido!
Acuta analisi, direi.
A difesa delle donne (sì, ok, mi hanno sempre guardato male, TUTTI, donne comprese, per il mio femminismo, ormai sono navigato) c’è da dire che a volte questo oltre è qualcosa che si coglie, più che si vede, e quindi come si fa ad indicarlo (wittgensteinianamente parlando)?
Difficile.
Più difficile comunicarlo che coglierlo, dico.
Poi, con molto comodo Kate, illustrami qual è o quale può essere il punto di vista del serpente circa un qualsiasi dibattere ed eventualmente in che misura esso può arricchirti, giacché quello è l’esempio che hai fatto e circa la diversa visione delle cose non c’è verso di poterla condividere con nessun altro del genere animale al di fuori dell’uomo (inteso come razza).
@VicKy hei hei hei… siamo tutti animali, dai non ho detto che lo sono solo gli uomini! poi chi sia il cavallo e chi il cane non è importante, resta la diversa visione di certe cose.
Diverso però non è necessariamente incompatibile. E diverso è sempre relativo, non è un giudizio di valore. Ma soprattutto un punto di vista differente lo prendo sempre in considerazione prima di decidere se mi piace, se mi arricchisce, oppure no 🙂
buona giornata!
@Rob
😀
A parte che quanto manca al Lingotto ancora non si è capito… anni fa ho ricevuto una mail da un’amica la quale mi ha riferito ciò che ha ascoltato in tram andando in ufficio… pronti, partenza, via!
“Insomma, ho detto quanti che ce n’è nella cronaca di Torino che c’è da paura a andare a casa”.
Ecco. Lei vedeva OlTrE mi sa… oltre de che poi… bah!
@catia
Diciamo che in poche parole, pur riconoscendo che potrebbero aver ragione, hai detto che gli uomini sono animali…! 😉
Secondo me, ognuno, sia uomini che donne, va oltre a modo suo e a volte, quando c’è sintonia e complicità, ci si va insieme. L’errore sta nell’ostinarsi a volerci andare con chi non vive nel nostro stesso modo.
Detto ciò, quando si sta bene insieme, si può andare ovunque e non c’è bisogno di dirselo…
sì, l’abbiamo detto (o almeno pensato) tutte… io lo dico ancora, ma ogni volta mi sorge un dubbio: che abbia ragione quello che rispondeva “Ma oltre de’ che?”…
Insomma, forse è come pretendere che un cane, un gatto, un serpente e un cavallo vedano le cose allo stesso modo! E’ semplicemente impossibile. Vaglielo a spiegare al cane quanti sono i colori, o al cavallo che le cose non sono grandi come lui crede. E’ la natura. Sarebbe proprio il caso di farsene una ragione e di smetterla di scandalizzarsi se il cavallo si spaventa per una cosa piccola: è piccola per noi, per lui è oggettivamente, veramente, grande!
Poi a Oltre continuerei ad andarci volentieri di tanto in tanto e se ci sono solo donne pazienza. L’importante è sapere cosa aspettarsi e cosa cercare: se si vuole andare in un posto in cui si parla TUTTE la stessa lingua, quello è il posto giusto. E con tutte le mete possibili al mondo, con gli uomini dobbiamo andare proprio a Oltre?
Oltre o altro che sia stato, a quel paese ci siamo stati un po’ tutti!
Meno male che poi si cresce e si va oltre… ehm, volevo dire avanti! 🙂
@DdN
Non sai quanto ho riso quando gliel’ho sentito dire! E’ per questo che l’episodio è rimasto impresso nella memoria, da allora non ho mai più pensato né detto ‘tu non vai oltre’, perché ogni volta mi veniva in mente ‘oltre de’ che?!’ 😀
Beh lui che dice: “Ma oltre de’ che?”.
Per me ha vinto 🙂
Mi sembra un dialogo tra due persone che in fondo non sanno quello che vogliono l’uno dall’altra.
Chi di sproloquio ferisce…
Siamo tutti diversi e nessuno ha il diritto di pretendere che “vedere oltre” sia uguale per tutti.
Ma soprattutto strillare non serve a nulla.
Così come dare per scontato che una persona non capisca un cazzo, solo per il semplice fatto che non vive un rapporto come vorremmo noi.
Ci facciamo del male perchè viviamo; pelle dura, testa alta e remare.
Noi non ci limitiamo a sopravvivere.
Adda’ passa’ a nuttata 🙂
Baci da mezzo polmone.
Ricordo il racconto di un collega che durante una pausa nel piazzale del posto di lavoro ci raccontò di aver visto una coppia, lei bambolina senza cervello, lui succube segugio di ogni suo passo. Lei parlava, parlava, parlava… lui sembrava ascoltare ma in realtà era perso nel vuoto. Lei non aveva mai fatto caso all’assenza di lui, ma invece quel giorno si girò di scatto e disse un doloroso e accorato “tu non mi ascolti!!!”. E il bello è che era vero.
p.s. @Fender
Ma devi andare a Oltre per trovare tutte ‘ste donne? Non ti basta angustiare quelle di Diqqua? Lascia stare, anzi, fermati nella Terra di mezzo per un po’. 😉
Se ci sono solo donne, allora in questo Paese, chiamato “Oltre”, dovrò farci un salto prima o poi.
Lo sguardo mi è caduto anche sull’orologio del tuo scritto: le 6 del mattino… allora ho pensato che questo “Oltre” era frutto della tua fantasia, o dei tuoi sogni… 😉