Star Trek – Il prequel di J.J. Abrams
Leggo in Rete recensioni del film tiepide e scoraggianti: … divertante, brioso, ricco di effetti speciali e per molti versi originale e ben realizzato. Il suo problema è che lo è troppo: è un fumetto, stile Marvel, privo di quel pathos e di quell’intensità drammatica che era nel dna della della saga inventata 43 anni fa dal leggendario Gene Roddenberry. Anzi a tratti è addirittura comico.
… Per far leva sulla generazione “YouTube”, dei più giovani che consumano entertainment in pillole, liofilizzato e senza troppo sapore.
Io, invece, l’ho trovato proprio bello e più che alla generazione YouTube appartengo a quella di Carosello! Non avevo dubbi sulla magnificenza degli effetti speciali, piuttosto temevo che appiattissero la storia o che cancellassero il mito di intere generazioni di sognatori, per i quali la fantascienza non era solo una lettura di evasione, ma rappresentava la speranza per l’uomo di scoprire razze e mondi lontani con i quali vivere in armonia. Chi non ha desiderato che alcune delle invenzioni utilizzate nella serie non divenissero realtà? Il teletrasporto su tutte, ad esempio. E chi non ha sognato di poter viaggiare fra le stelle a bordo di un’astronave, invece di lavorare dietro a una scrivania ?
Star Trek è la serie di fantascienza che ha unito i sognatori di tutto il mondo e il film era atteso con trepidazione perchè, si sa, quando si rivisita un mito c’è il rischio che tutto si riduca a un’operazione commerciale. J. J. Abrams poi, non è un fan della serie, ma anche stavolta non ha sbagliato direzione. Il film, infatti, non scimmiotta i vecchi episodi, ma ricostruisce plausibilmente gli inizi delle avventure dell’Enterprise e del suo storico equipaggio.
Il cast è azzeccatissimo: ritroviamo il giovane capitano Kirk bello e impetuoso, futuro idolo delle donne; il primo ufficiale Spock diviso a metà tra la natura vulcaniana e quella umana; il burbero Dott. McCoy, medico di bordo che non capisce nulla di curvature e sistemi propulsori; e poi Sulu, Checov, il capo ingegnere Scott e il tenenete Uhura, tutti giovanissimi e freschi di Flotta Stellare.
In ognuno di loro ritroviamo i personaggi che hanno fatto di Star Trek una saga ultra quarantennale, ed è indubbio che delle tante stagioni vissute da diversi equipaggi è la prima serie quella che ci ha fatto appassionare ai viaggi dell’astronave Enterprise.
Unica novità, ipotizzata dall’autore perchè non me la ricordo proprio nella serie classica, è la storia d’amore tra Spock e Uhura. E anche questa l’ho trovata interessante per i due personaggi in questione.
Ottima l’interpretazione del Capitano Nero, nemico romulano di Spock, impersonato da un’irriconoscibile Eric Bana (se non me lo dicevano l’avrei scoperto solo nei titoli di coda, perchè era irriconoscibile!).
Bello anche il ruolo/cameo di Leonard Nimoy, il dott. Spock della serie originale che ci guida avanti e indietro nel tempo riannodando le fila del suo rapporto con il capitano Kirk.
Insomma, il film mi è piaciuto e se Abrams avesse utilizzato la colonna sonora originale, come nei trailer, avrei versato anche qualche lacrima. J.J, però ha rielaborato anche il tema musicale principale che si ascolta solo sui titoli di coda, rispettando l’originalità della serie Tv e non facendo del film un banale clone. Attendo con ansia l’uscita del Dvd per godermi i retroscena e le scene eliminate, oltre al sequel annunciato per data stellare 2011!
Voto al film: 9
Voto al regista: 9
Voto al cast: 10
Da non perdere per chi è cresciuto con la serie classica e con il mitico trio Kirk/Spock/McCoy.
Qui una recensione con la quale concordo… chissà se l’ha scritta uno della generazione YouTube!
Sì, te lo presterò, ma non certo per indurti in commenti pertinenti se quelli ‘dissociati’ sono così fantascientificamente pieni di citazioni ad hoc 😀
Scusa Vix, lo so che non c’entra niente ma voglio dirti che stasera mi sono fatto più d’un paio d’ore di blog-jumping e oltre ad aver letto migliaia di orrori di ortografia, mi sono cascate le palle.
Non le ritroverò più nemmeno col teletrasporto.
Ho visto scrittori improvvisati come me improvvisamente credersi importanti, danzatrici del ventre improvvisarsi opinioniste e sordi più sordi di Norma criticare composizioni musicali.
Ho visto anche nani fare risatine guardandomi dall’alto del loro basso verso il mio basso ventre.
Ho letto aggettivi peggiori di “variegato”, ho visto presunzioni peccare di lussuria e un cane messicano senza pelo con un parruccone stile J.D.M. ballare Brothers To Brothers di Vannelli meglio di me.
E sai cosa non ho visto? Non ho visto bastoni in fiamme nei combattimenti d’O rione, né Nina volare, o il comandante Kirk in motocicletta a fa’ le pinne senza casca’ nel baratro de non so che pianeta. E di Planeta non ho visto Il Cearasuolo della Vittoria ma l’ho bevuto freddo e ho pianto di gioia ma quelle lacrime non sono andate perdute nella pioggia.
Invece avrei dovuto piangere per l’insensibilità manifesta di certuni “scrittori da blog” nei confronti delle loro stesse parole. Ma non l’ho fatto. Ahò.
Scusa la ricorrente pippa.
Quando compri il prequel di Star Trek me lo presti così poi scrivo qualcosa che c’azzecca col post…?