L’orso e la farfalla
C’era una volta una farfallina curiosa e intelligente che non si saziava mai di sapere. Fin dai primi istanti di vita si guardò intorno per scoprire cosa muoveva le foglie, chi faceva risplendere i fiori di meravigliosi colori e perché le api si divertivano tanto a saltare da una corolla all’altra. Non smetteva mai di osservare, guardava il mondo e trascurava se stessa. Non si era accorta di avere delle belle alucce colorate, né immaginava quanto fosse leggera ed elegante. Poi un giorno, dopo un temporale, si posò sul ciglio di una pozza d’acqua e credette di vedervi l’arcobaleno, ma poi si accorse che i colori riflessi erano quelli delle sue ali gialle striate d’azzurro. Pensò, allora, che dopo aver imparato tanto sul mondo e sugli altri esseri che lo popolavano, avrebbe dovuto cominciare a conoscere se stessa. Non fu un’impresa facile. Le toccò rimettere in discussione tutto quello che aveva imparato e cambiare tutti i suoi soliti punti di osservazione. Le farfalle, si sa, svolazzano senza seguire una rotta e non sembrano molto interessate a tutto ciò che si frappone tra loro e il sole, ma non fu così per lei. Prese tanto sul serio la sua missione che un giorno, mentre rifletteva nascosta tra le foglie di un albero maestoso, venne strappata via da qualcosa e all’improvviso fu buio.
Pianse per molto tempo, prima di abituarsi all’oscurità, ma poi capì di essere stata inghiottita da un orso. Conosceva gli orsi, li aveva osservati attentamente e trasformò quell’incidente in un’opportunità: avrebbe scoperto com’è fatto un orso dall’interno. Riuscì ad ambientarsi così bene in quel ‘nuovo corpo’ che le permetteva di compiere imprese inimmaginabili per una farfalla, che presto iniziò una nuova vita.
D’altrocanto, qualcosa di strano accadde anche all’orso che, improvvisamente, cominciò ad aver voglia di fare nuove amicizie e cominciò a pensare a quanto fosse triste passare più tempo del dovuto in letargo, mentre intorno a lui la vita pulsava. Così, pian piano, mosso da una misteriosa forza interiore che lo spingeva a rapportarsi con il mondo circostante come non aveva mai fatto prima, l’orso divenne più socievole e curioso e cercò di mettere la sua forza a disposizione di chi glielo chiedeva.
Per chi l’aveva conosciuto fino ad allora, la trasformazione non fu subito compresa… tutti pensavano a un momento di follia, magari dovuto alla solitudine, e non si fidavano di quell’orso improvvisamente così socievole, allegro e disponibile. ‘Vedrai’ – dicevano – ‘prima o poi gli salterà la mosca al naso e darà in escandescenze… !’.
Ma il tempo passava e l’orso, ogni giorno più spensierato, riusciva a trasmettere leggerezza e forza a tutti quelli che incontrava sul suo cammino. Era così strano vedere quell’animale, da sempre considerato pericoloso e un pò maldestro, comportarsi in modo così leggiadro. A volte danzava come se avesse le ali…
Nessuno seppe mai che aveva ingoiato una farfalla, né che la farfalla vivesse una vita nuova in un corpo tanto possente, ma in qualche modo quell’orso rivelò un aspetto della sua natura fino ad allora sconosciuto. Certo è che da quel giorno gli orsi, pur essendo temuti, mostrarono al mondo il loro lato nascosto diventando gli animali più amati da tutti i bambini, sia sotto forma di cartoni animati che di pelouche.
Ma anche la farfalla, che per sua natura ha una vita breve e ‘frivola’, scoprì di avere una forza inaspettata: in fondo era capace di far ballare un orso!
P.s. A volte mi chiedo se ho ingoiato una farfalla che mi fa danzare o se devo solo spiegare le mie alucce gialle striate d’azzurro per provare a volare…
Grande Korallina (scusa ma la Pasqua s’avvicina)!
E chi c’aveva pensato alla Crozza de Morto di Annibale il Cannibale… hai capito ‘ste cinefile.
Purtroppo io cinofilo sì cinefilo no. Succede.
@Claudio
“ho un uomo nello stomaco”… lo diceva anche Hannibal Lecter… e anche lui di farfalle e stomaci ne sapeva parecchio… 😉
Koralyn e Vicky: quanto mi piacciono i vostri scambi!
Vix, innamorarsi è strano, ma ancor più strano per le farfalle, pensa che loro dicono “avere gli uomini nello stomaco”. Però vivendo un solo giorno, non riescono a far diventare questa frase un vero e proprio modo di dire e ogni giorno una nuova farfalla (o farafalla) crede di averlo inventato lei.
Sono un pò svampite, ‘ste vermesse con le ali…
seee va bbeh: volevo scrivere FARFALLORSA!!!
@koralyn
Esatto! Quando ci si innamora è diverso… ma com’è?! Mi sa che l’ho dimenticato! 😀
Mi sento più vicina alla farafallorsa… 😉
Ecco la favoletta recuperata 🙂 Non riconosceva il Canile Inquieto… 🙂
quindi, quando l’orso diceva “ho le farfalle nello stomaco” non stava raccontando di essere innnamorato… 😉
Non so cos’è successo ma non è apparso il mio commento. Mi dispiace, era una favoletta, riscriverla non sarà facile…
C’era una volta una farfalla che aveva ingoiato un orso. Era molto triste perché non poteva più volare ed era diventata una bodda non indifferente. Le sue amiche la schernivano.
“Ah! E tu saresti una “gentil farfalletta…? Ma vai a nasconderti!”
Forse sarà stata un pò troppo dura, forse troppo revanchista ma la farfallorsa non pianse proprio, no no, quando le sue EX amiche furono ingoiate insieme al favo dove sia loro che un Kodiak di una tonnellata erano andati a mangiare un pochino di miele.