Ma come parlano?! E, soprattutto, cosa dicono…
‘Pipponi‘, ‘Cazziava‘… ma come parlano in Tv?! E’ vero sì che un linguaggio paludato non aiuta lo share, né invoglia lo spettatore medio che, sfinito dopo una giornata d’insano lavoro (perché sono pochi quelli che possono dire di svolgere un normale lavoro, stressante sì, ma normale… la maggior parte deve lottare tutti i giorni per mantenerselo il lavoro, per schivare attacchi e colpi bassi, per dimostrare di essere utile e affidabile. Ma questa è un’altra storia…), sfinito dunque, dopo la battaglia quotidiana, lo spettatore medio si abbandona sul divano, privo di difese ed energie, e sceglie di svuotare la mente accendendo la Tv.
Poi, però, la Tv non la svuota la mente, anzi. Spesso la riempie d’immondizia, altre volte la porta in mondi sconosciuti, altre ancora gli racconta la realtà oppure la altera.
Personalmente, in quanto spettatore medio, prediligo l’intrattenimento ‘sicuro’ scegliendo canali che trasmettono film o serie Tv, ma a volte faccio un’eccezione e, da alunna diligente, guardo programmi dedicati all’informazione, magari facendo zapping per interrompere la noia che spesso provocano e costruendo un personale blob delle diverse trasmissioni.
Nella fattispecie, nonostante la mia idiosincrasia nei confronti di Santoro, decido di vedere la puntata di Annozero dedicata al caso Englaro (una vicenda che non mi ha lasciato indifferente, come avrete capito).
La puntata la vedo sul satellite, due ore dopo la diretta, e la vedo quando la discussione è già a metà. Il dibattito è interessante e condotto con equilibrio (fatto raro per Santoro), ma la realtà che ne viene fuori è agghiacciante… Così, decido di recuperare l’intera trasmissione qui.
Ascolto il ‘dubbio esordio’ linguistico di Santoro e Travaglio con le parole citate all’inizio del post e penso che bisognerebbe usare riguardo nei confronti della lingua, perchè il modo di parlare mostra la nostra identità, argomento già affrontato su questo blog.
Poi, però, mi ricredo immediatamente e, sebbene non ami la Tv che abusa dello slang, il fatto non mi disturba più dinanzi ai video che mostrano le dichiarazioni di Berlusconi, dinanzi alle immagini dei nostri parlamentari che urlano e si aggrediscono dopo la notizia della morte di Eluana, dinanzi alle parole dei cattolici che accusano Beppe Englaro di omicidio…
Non capisco più dove sono e quali sono i valori che dovrebbero essere alla base di uno stato democratico. Il rispetto nei confronti delle idee diverse dalle proprie, la libertà di scelta, la difesa di una Costituzione a garanzia dei diritti civili.
La trasmissione continua e le parole degli ospiti, anche di quelli che non la pensano come me, sono politicamente e linguisticamente corrette. Nessuna parolaccia, nessun termine preso a prestito dallo slang dei più giovani. Eppure, sento un profondo disagio e non perchè Santoro abbia usato la parola ‘pipponi’, né per il termine ‘cazziava’ utilizzato da Travaglio nel monologo d’apertura, piuttosto per il fatto che oggi il pdl ha battuto il pd alle regionali sarde, per il fatto che faccio parte di una minoranza d’italiani che crede ancora alla democrazia.
Il Devoto Agli & Oli dobbiamo regalarlo a parecchia gente! 😉
Sul linguaggio e le sue infezioni abbiamo già scambiato opinioni nel post da te citato, per cui evito di vessare ulteriormente il prossimo con le mie filippiche.
Mi permetto però di dissentire con Santoro per l’uso della parola “pippone”. Da sempre nei circoli dell’intellighenzia mondiale si predilige il termine “raspone a du’ mano”. E mi sconcerta l’errore di Travaglio nell’usare un imperfetto inesistente e introvabile financo nell’ultima edizione del Devoto, Agli & Oli. Il professorino andrebbe cazziato.