Tilt
Sono quattro giorni che penso, leggo e mi arrovello, ma la conclusione è sempre la stessa: niente da dire. Leggo i giornali ricchi di notizie che meriterebbero più di un post, navigo tra i blog pieni di spunti interessanti e lascio qualche commento qua e là, ma niente di più…
Sì, lo so che è una cosa normale, non si ha sempre qualcosa da dire (per fortuna!), ma il fatto è che qualcosa mi ha mandato in tilt il cervello e, nonostante ci siano molti argomenti da commentare e di cui parlare, quando arrivo al dunque lo scontrino emesso dal mio registratore di cassa è sempre bianco.
Alle volte succede che si resti sospesi tra la quotidiana routine, che a ben vedere non è mai solo routine, e le emozioni congelate in attesa di essere elaborate, capite, ma vorrei dire vissute senza paura.
E così, mentre ti guardi attorno e dentro in attesa del via, il cervello va in tilt.
Mi sa che palazzo Venezia è un luogo da sempre male frequentato… ma non credo sia il solo, purtroppo!
Chi è che ti scambia per omosessuale?! Sò matti!
Sto su con la vita, è il girovita che eccede a darmi noia.
Lucylella, te vojo bbene. Mannaggia ai vermi e chi se ne contorna. Fatti raccontare da Monica dell’avventura di questa estate coi bigattini.
P.s.: ho cercato di farmi crescere la barba con i capelli a zero, ma sembravo un “orso” e visto che normalmente vengo preso per omosessuale, ho desistito. Peccato non aver fatto foto.
Molti dei visitatori che frequentano palazzo Venezia, non solo quelli giovani, si esprimono nella lingua di cui abbiamo parlato. Come faccio a non preoccuparmi…?
Ooooooh, su con la vita. Ciao.
>>Massim., GeiDiEm e chissà quanti altri: sì, mi sa che c’è una epideemia, ma non solo in rete.
Spesso noto che le parole delle persone con cui parlo sono piene di bolle, o sono rosse oppure, peggio ancora, suppurano sostanze putride e oscure, mi sto accorgendo che le parole di molta gente sono malate e forse stanno contagiando il linguaggio. A volte, quando sento più soggetti infetti parlare tra di loro, mi chiedo che lingua parlino. C’è un morbo del linguaggio, e mi fa male, ma così male, pensare che molto probabilmente siano state le nostre menti ad averne creato il focolaio.
Vi prego, continuiamo a parlare. Comunichiamo, opponiamo resistenza a questo virus non solo linguistico, contrastiamo questa nuova lingua morta che sta prendendo il sopravvento. E’ l’avvento della Zombielalia.
Vi prego.
Suono eccessivamente catastrofista? Sembra che stia parlando ex cathedra? Mi dispiace, ma nelle scuole, sugli autobus, in metro e nei supermercati, nelle palestre e in piazza si sta diffondendo il morbo.
Ma cos’è un’epidemia? Anche io sono a corto di idee. O forse ho troppe idee e poca voglia.
Al momento penso che disintiltarti debba essere il tuo precipuo e impegnativissimo obiettivo.
E Melissa P.(ppa) la leggerai quando avrà finito di scrivere La Carica Dei 101 Colpi Di Spazzola, BWAAAAAH AH AAAAAAAAHH! AH AH AAAAHHH! BWAH BWAH BWAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHH!!!
@Claudi-Norma
Sto uscendo dal tilt, my dear tattoed friend, e credo proprio che andare ora a leggere quel blog non mi aiuti… chissà perchè, dopo aver visto il film e neanche per intero, ho idea che non m’interessi granché. Magari più in là…
Sereno Bisturi…e’ tutta una ghignata…contento che tu c’e’…
P.s.
Non ho sbagliato a scrivere “tricodotata” (femminile singolare) e “compare” (maschile singolare), in quanto stavo parlando di Monica.
Fidatevi.
Teh.
>>Questa invece è per tutti.
Da pochi mesi ho preso a frequentare le pubbliche scritture altrui sugli svari blog riguardanti tutti ma davvero tutti i generi di fisime e ossessioni, dal sesso ai sassi della Toscana, dai denti marci alle registrazioni anagrafiche sbagliate.
E stasera la mia tricodotata compare mi ha mostrato il blog di Melissa P.
Non la apprezzo come scrittrice e ancora non so bene come considerare i suoi post in rete, però mi farebbe assai piacere sapere che effetto fa a voi.
Vi abbraccio.
>>Marce’, qui a Roma diciamo che chi ne parla troppo lo fa troppo poco. Ovviamente non mi riferisco a te, mi fa ridere pensare che noi abbiamo inventato questo modo di dire e siamo i primi a vantarci di questo e di quest’altro, soprattutto di esserci fatti quella e quell’altrancora e blah blah blah come dice il venessiano.
Famo rate, come dicono i pischelli.
🙂
@Marsel
😀 Lo so, SEMO spacconi, semo…
Secondo me Steffi Rotolo ch’aveva un suo perche’…pace a lei.
Ci sono un Romano e un Veneziano che parlano il Romano dice qui a Roma CH’AVEMO ER cOLOSSEO bla bla CH’AVemo er PaPA bla bla CH’AVEMO qua ch’avemo la… e voi a Venezia che ch’avete ?
Noi a Venexia CIAVEMO e basta.
Bella eh ? Eh Eh ?
Bello sapere di non essere soli…
@Claudi- Norma
Stefania Rotolo me la ricordo con Sammy Barbot in Piccolo Slam, la cui sigla finale era Every little thing she does is magic dei Police…
Prima di andare:
“Discoteca, Disco Tilt, scatenarsiiiiiiiii fa Chic!”
Sigla di Tilt, cantata da Stefania Rotolo, tristezza infinita. In tutti i sensi.
Adié.
Siamo un branco di semeiuti, anch’io ho il bloggo dello scrivano. Certo che se ci sta prendendo così a tutti, “ci sarààààààà un perchééééééééé, e vorrei” riuscire a capirlo.
Buongiorno a tutti, vado a lavorare. Non vedo l’ora. Giuro. Ecco, vado. Ora vado. Ora. Oh.
Idem…ma io sono lunatico come pochi…
Non scrivo da giorni, commento poco, poca voglia di fare, ma succede… succede…