Noises, Sounds, Voices… Silences
gneghe gneghe gneghe… gneghegneghegneghegneghegneghe – la rete della camera da letto sopra la mia. Appartamento in affitto nel quale si sono alternati vari inquilini che, se sono in coppia, fanno sesso. Alcuni a volte, altri troppo…
fszzz fsz fstz fstz fszzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz – sistema di innaffiamento a timer del giardino oltre il muro… parte in diverse ore della giornata fino all’una di notte, circa
parapara, pappapappapara… perepere, peppepepppere… – esercizi di tromba, sax e trombone provenienti dalla scuola di musica un paio di case più giù
SBAM! – il portone, a tutte le ore quando si rompe la molla…
“Ciao!… allora vai su quella url che ti ho mandato e guarda se ti piace il tema che ho messo…” – conversazione sussurrata al telefono dell’ufficio. Voce calda, esse perfetta, non come quella di noi romani… azz! ecco chi mi ricorda, quella di Max! Ma lui è di Udine… Vabbè, a noi quelli del nord ci sembrano tutti uguali: c’hanno ‘sta esse così dolce…
“Ciao… scusa, ma ho lasciato il telefono a casa, oppure era spento, oppure non lo so…’so stanco, me’ fanno lavorà troppo… vabbè, miao!” – Altra conversazione al telefono, ma con il fiatone (in genere cammina mentre parla al telefono…)
………………………………………………………………………… – silenzi (dentro di me)
@Claud_emus
sei il mio mito!!!
Perché… perché… erché… rché… ché… hé… é…
Hai ragione, Eco ha sempre un suo perché.
Così come perché ha sempre una sua eco.
Bevo troppo.
@anonymous
Il post puoi leggerlo qui, se ne hai voglia, ma lungi da me confrontarmi con l’Eco nazionale!
Certo, l’idea di ricondurre la tecnologia a una questione religiosa m’inquieta non poco, anche se i paralleli proposti dallo scrittore ci stanno tutti… Pc dogmatico come un cattolico, Mac riformatore come un protestante e Linux nel quale ripone ogni speranza…
Essì, che scriva di teologia, di fumetti o di società Eco ha sempre un suo perché.
Alla lista dei rumori molesti vorrei aggiungere quelli prodotti dal mio condomino fantasma del piano di sopra che, pur non essendoci quasi mai (grazie mio signore, grazie!), quando c’è si diletta a far slittare avanti e indietro la sedia sulla quale è seduto a lavorare verso le 2-3 di notte… sennò non si concentra. Il problema è che la sedia non ha rotelle ma è un’antica seggiolina stile ‘700 con gambe sottili e appuntite!!!!! … ops… non me ne ero accorto…
ciao,
non ho letto il tuo post su ‘uomini mac e uomini pc’, ma ricordo una pagina di Umberto Eco sull’argomento, credo ne ‘la bustina di Minerva’, raccolta di brevi saggi di costume apparsi su ‘L’espresso’ (credo edito da Bompiani). Se nel tuo post lo citavi mi scuso per la pedanteria. In ogni caso, Eco ne faceva una distinzione assimilabile a quella che divide Cattolici e protestanti, dove il cattolico aveva l’aspetto austero e dogmatico del pc, mentre la faccina sorridente del mac rappresentava l’ottimismo immanentista della riforma. Elevatisi entrambi a modello riconosciuto, l’Umberto affidava poi il testimone della rivoluzione all’ancora ostico Linux, verso il quale nutriva, se la memoria non mi tradisce, generose aspettative di cambiamento.
@Claudi-Norma
T’immagino, mentre corri ‘chioma al vento’ con la musica di sottofondo del bagnoschiuma Vidal! 😀
Grazie ClauDoc!
ClauDoc is in! Tu chiami io corro, come il cavallo del bagnoschiuma Vidal.
h.21.15
Sono ancora in ufficio… poi, da domani, forse, ho una settimana in cui mi lasceranno in pace e potrò dedicarmi a faccende più serie…
Già perchè, come alcuni di voi sanno, venerdì sera sono finita in infermeria e ora va meglio, ma non tanto in verità. Sembra che la celiachia non sia una cosa così banale, anche se certamente c’è di peggio, ma quando il medico mi ha detto a proposito dei sintomi “è come cercare un ago in un pagliaio” ha reso bene le difficoltà…
Ok, stavolta è Lucy che ha bisogno di aiuto 🙂
Claudinus! Mi piace 🙂
Una coperta per te c’è sempre, se poi la vuoi passare a Norma… vedi tu!
Un salto in ufficio anche io, nel pomeriggio.
Che fico…non vedo l’ora 🙁
“Un salto in ufficio” di domenica: se fossi sposata il tuo uomo non ci avrebbe mai creduto. Che vitacce che facciamo, sore’.
Oddio, se fossi davvero mia sorella io sarei Claudinus… dov’è la mia coperta?!? Non dirmi che l’hai usata per la cuccia di Norma…?
Sìsì, sei fuori target come MacMan, il Pc ti si addice di più, ma in fondo sei l’ECCEZIONE che conferma la regola!
Niente letto, che già faccio fatica ad andarci e a rimanerci… ho cose da fare tra le quali anche un salto in ufficio… sì, lo so, è da non crederci…
Buongiorno Nostra Signora Del Giardino, finalmente ho scoperto come si digita l’@ su un PC ed eccomi qua! Questa cosa mi ricorda tanto il tuo post sugli uomini Mac e uomini PC, devi ammettere che come MacMan sono piuttosto sui generis, no…? Adesso sto tentando il transgenderismo informatico, ma giusto per passare il tempo, dalle otto e mezza ad ora NON C’E’ STATO UN VISITATORE!!!
Al tuo posto mi rimetterei a letto, magari dopo la doccia non gli andrà di rimettersi a sudare, teh teh teh teh teh…
@Claudi-Norma
… ti giuro che stamattina mi sono svegliata con un “concerto di rumori” degno di Delicatessen!
Alle 7.40 è partito il ‘twist’, poi la radio in dolbysurround dal palazzo difronte (!) che ha diffuso il giornale radio per l’intero isolato che non dispone di un apparecchio radio, il tutto con sottofondo di tazze, bicchieri e posate per la colazione che tintinnavano a dovere mentre l’acqua di un doccia scrosciava sulla mia testa (… dopo il twist!).
A volte vorrei avere un’attrezzatura professionale per fare un film alla Lisbon Story! Garden City Story!
E comunque:
“abbiamo un twist, gneghe gneghe gneghe gné!
Che fa così, gneghe gneghe gneghe gné!“
Non mi parlare di rumori molesti dagli appartamenti vicini, sono diventato un esperto in materia! 😀
🙂
😀
@Klauaus
“T-R-E-N-O Leonà… 33, 33 e 33!” 🙂
@Claudi-Norma
Sono rare le volte in cui il nostro silenzio è in equilibrio con quello degli altri, se così fosse credo che saremmo in armonia con la maggior parte delle persone che ci circondano!
Io, che sono considerata una a cui piace parlare, ho una grande necessità di silenzio o, tuttal’più, di suoni e voci sussurate… ecco perché non posso fare a meno di registrare mentalmente suoni, rumori e voci. Alcuni, quelli fastidiosi, li cancello il prima possibile, altri li conservo e li riprendo per ‘autococcolarmi’.
Insieme agli ‘odori’, i suoni/rumori sono per me una discriminante fondamentale nella scelta di luoghi e persone.
Considera poi, che abito in una casa che è come quella de La finestra sul cortile, in cui al posto delle finestre da spiare ho mille rumori e suoni da ascoltare… non sei mai capitato a cena da me in estate e assistere via audio alle performance erotiche della coppia di turno del piano di sopra?!! 🙂
Ho scritto un paio di sfondoni, scusa ma mi ha fatto davvero effetto quel che hai postato.
Io mi irrito quando le palombelle mi svegliano col loro tu-tu-UUUh, ed esco col ddt se una cicala si mette a frinire nel pomeriggio davanti la finestra quando scrivo.
Il bisogno di silenzio di ognuno è sì ambientale ma più importante è quello interiore. Nessun agente esterno può porre fino al frastuono che hai dentro. Nel mio manicomio criminale non c’è mai requie.
Ma forse è questo che intendevi, dovrebbe esserci più equilibrio tra il nostro silenzio e quello degli altri?
Ciò che hai scritto mi ha fatto esplodere dentro una bomba AntiMateria. Forse ho capito perché ascolto soprattutto “certe” cose.
“The Doc is in”, I dare say.
Ciufff…Ciufff…Ciufff…Ciufff…Ciufff…Ciufff…
Ciioooffff…..Ciioooffff…..Ciioooffff…..Ciioooffff…..
Ciuciuf Ciuciuf…Ciuciuf Ciuciuf…Ciuciuf Ciuciuf…
i treni notturni sotto la mia finestra
SBAMM!!!
il solito tamponamento serale sempre sotto la mia finestra