Saudade
Non sapevo come intitolare questo post perchè oggi ho avuto parecchi spunti di riflessione, così ho deciso di usare una parola dal suono melodico che descrive perfettamente la tristezza melanconica che ho avvertito per tutta la giornata.
Non c’è un motivo particolare, solo una percezione che le distanze materiali non attenuano. Uno stato d’animo che mi è arrivato da chissà dove o da chissà chi. Forse da un insieme di cose, alcune belle, alcune tristi, che si sono diffuse nell’aria che respiro.
Tornando a casa, stasera, sembrava che la natura ce la mettesse tutta per accentuare la tristezza. Un cielo bluastro, attraversato da un vento quasi freddo, sembrava il prologo di un noir all’italiana. Quello in cui il detective è uno sfigato che fuma e beve per dimenticare, finchè non s’imbatte in un cadavere di donna ed è costretto a sovvertire la sua scala di valori.
Una storia già vista e già sentita, come la maggior parte delle nostre vite che ci sembrano diverse, ma non lo sono affatto.
E poi le ho viste, bellissime come ogni sera, allo svincolo della tangenziale. Le “prostitute bambine“, bambole perfette, talmente belle che non puoi fare a meno di chiederti come sia possibile che siano costrette a vendere il loro corpo per vivere. Alte, eleganti, rosse e more, ti guardano dall’alto di tacchi improbabili senza neanche fare troppe promesse. Non ne hanno bisogno, sono bellissime e non parlano la nostra lingua.
Qualcuno ancora sostiene che sia una libera scelta, forse perchè l’idea di donne passionali e continuamente disponibili al sesso a pagamento è molto eccitante per alcuni uomini.
Io non ci credo. Non c’è libera scelta, laddove la vita non ti permette di svilupparti come essere umano per fame, violenza e necessità. Non c’è scelta, anche se alcune di loro dichiarano il contrario, laddove si è costretti a ridurre una delle più belle forme di comunicazione tra esseri umani in un esercizio di ginnastica a pagamento.
Eppure, non sono le uniche a non avere scelta. Ci sono tante persone che decidono di non scegliere e subiscono, torturando a loro volta chi è più debole. Rapporti impari, sbilanciati, violenti come solo l’indifferenza reciproca sa essere violenta, relazioni di dipendenza o di convenienza, storie di ordinaria incomunicabilità.
Quante volte ci siamo trovati in situazioni che potevamo cambiare grazie a una scelta diversa e non l’abbiamo fatto? Quanto siamo realmente capaci di scegliere? E per quanto ancora crederemo alla favola della “sfiga”, unica responsabile di tutto quello che non avremmo voluto, ma ci è capitato?
A volte, quando riesco a scegliere davvero, mi sento sola e invidio per un’istante chi rinuncia alla libertà nel nome di un principio, di un’ideale o di una situazione irreversibile.
Dura solo un momento, un lungo momento di saudade. Poi ritorna il sereno.
Il Sudoku d’estate…?
Perdonami, oggi ho il giorno libero e mi sono svegliato da poco, più tardi sarò più simpatico.
Ma chi, io?!?
🙂 meglio che tu non sia sempre serio, altrimenti mi faresti paura!
Beh, io ho combattuto una lunga battaglia per far prevalere la realtà dentro di me e, ora che ho raggiunto un discreto livello, mi ritrovo a combattere con incredibili mostri, affascinanti e pericolosissimi, che mi lusingano con improbabili teorie personali…
Ma credo che smetterò di combattere e passerò a un altro gioco, questo non m’interessa più.
Proverò con il sudoku…
Di solito dividiamo il mondo in Idealisti e Realisti.
Rah, per me ci sono Realisti e Irrealisti. Combattono una guerra su un campo di battaglia che è il nostro Corpo per aggiudicarsi il controllo finale sulla Mente. Ma le battaglie finiscono sempre ex aequo. Per questo il Cuore è stato eletto Giudice degli Scontri, ma nella sua caverna c’è un esserino che non fa altro che piangere e cantare, cantare e piangere, tanto che che il povero Giudice non sa mai a chi dare i punti.
L’ultima volta sembrava che gli Irrealisti stessero per avere la meglio. Però un attacco di Angina Pectoris ha riportato tutto in parità.
“I need you to be the strenght of Widows and Soul Survivors”.
Mi dispiace, ma sia tu che io non possiamo non sopravvivere, momento dopo momento. Orrore dopo orrore. Morte dopo morte. Rinascita dopo rinascita.
A Via delle Botteghe Oscure.
Scusa, non riesco a essere serio troppo a lungo.