Sarà davvero leggenda?
La ‘leggenda’ Will Smith, protagonista del nuovissimo remake de L’ultimo uomo della terra, si è materializzata a Roma per promuovere il film che stasera debutta nelle sale italiane. Con 230 milioni di dollari in Usa e 170 nel resto del mondo, l’ex principe di Bel Air si conferma, pellicola dopo pellicola, re degli incassi, anche se probabilmente la presenza del popolare attore dimostra che le cifre incassate non sono ancora abbastanza per una produzione che ha speso circa 5 milioni di dollari solo per le riprese notturne sul ponte di Brooklin, durate 6 giorni.
Durante la conferenza stampa, Will Smith oltre a dichiararsi a favore del candidato democratico alla presidenza, Barack Obama, e a manifestare la sua adesione allo sciopero della WGA (Writers Guild of America), ha anticipato che il suo amico Gabriele Muccino sta lavorando alla sceneggiatura del prossimo film in cui lavoreranno insieme, Seven Pounds, e che spera di trovare presto un progetto che gli permetta di recitare affianco del suo collega/amico Tom Cruise.
Intanto, grazie al personaggio di Io sono leggenda, Will potrebbe ricevere la sua terza nomination agli Oscar dopo quella ottenuta per Alì nel 2002 e per La ricerca della felicità nel 2006.
In questo horror, l’eclettico attore ha avuto modo di esprimere la drammaticità e lo spessore del personaggio delineato da Matheson nel romanzo da cui è tratto il film. Dopo L’ultimo uomo della terra (1964 ) e Occhi bianchi sul pianeta terra (1971), questo è il terzo remake di una storia il cui spessore risiede in un unico personaggio. Indimenticabile la prima versione del film, interpretata da un grande Vincent Price e girata in una Roma degli anni 60, le cui strade dell’EUR restituivano alla perfezione la spettralità del mondo deserto descritto da Richard Matheson (è possibile rivedere l’intero film in lingua originale su Google).
Nel film di Francis Lawrence, l’unico superstite a un virus che ha annientato l’umanità si muove in una New York deserta in cui niente è impossibile se non restare per strada quando calano le ombre della sera… Della storia si sa e si è detto anche troppo, non resta da vedere se la tecnologia sia riuscita a restituire le suggestioni del romanzo e se davvero Will Smith sia stato in grado di creare una leggenda.
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Beh, io vado a vederlo martedì, se tutto va bene, spero di non rimanere tropo deluso…
beh…in effetti i miei erano sempre pronti a chiudersi… ma alla fine è andato tutto bene.
A proposito del discorso sulle aspettative, una mia amica pensava si trattasse di una commedia 🙂
Ma dai, confessa che sei stato tutto il tempo rannicchiato nella poltrona con le mani sugli occhi! 🙂
Non sono un cultore di fantascienza e tantomeno di horror ma prima di andare a vedere questo film, vi confesso che ero particolrmente preoccupato.
Saranno stati sicuramente le voci e i commenti degli amici… ma alla fine, come spesso accade quando il “virus” delle aspettative prende il sopravvento, il film è volato via senza particolari spaventi e di horror e terrore veramente poca cosa.
Il film mi è comunque piaciuto, solo che pensavo a qualcosa che fosse più emozionante e che toccasse meglio alcune corde.
In effetti il titolo del film è molto evocativo ma è solo un titolo ed è possibile che un personaggio come Will Smith porti suo malgrado la fantasia dello spettatore medio in un’altra direzione . 🙁
Beh, che il cinema americano sia ‘all’americana’ non ci sono dubbi, è un marchio di fabbrica ormai, ma sicuramente i tempi sono cambiati, così come il cinema di fantascienza, e non solo grazie all’avvento della tecnologia. Fortunatamente non tutti i film americani di fantascienza ripetono in chiave moderna la storia dell’alieno cattivo e dell’americano buono che salva il mondo dalla catastrofe.
Si tratta di un tema complesso e affascinante da affrontare, magari lo faremo in uno speciale sulla fantascienza.
E’ vero che Will è nato per fare la parte del ‘giggione’, ecco perchè sono già due le prove in cui il suo modo d’interpretare un ruolo drammatico mi ha favorevolmente colpito.
E poi, parliamoci chiaro, il modo in cui è stato pubblicizzato, i soldi spesi e la mega produzione di Io sono leggenda, facevano presagire una vera e propria ‘cafonata ad alto budget’, come diceva Paul qualche commento fa, e invece a me non è sembrata proprio così. Ferma restando qualche concessione kitch alla prestanza fisica del protagonista, ma del resto ‘Nessuno è perfetto’! 🙂
Il cienma degli anni 50 e 60 americano? Io direi che TUTTO il cinema americano, compreso quello attuale porta avanti la bandiera del proprio paese… E che Will non giggioneggi, ci credo poco…c’è nato per fare quella parte.. 🙂
Brava Vic! Abbasso gli spoiler! Anzi, mi raccomando se vi capita di doverne inserire qualcuno qui su Films Planet usate magari il link ‘leggi il resto’ e avvisate subito prima in grassetto che il resto dell’articolo contiene uno spoiler, mi pare di aver visto qualcosa di simile in altri siti sul cinema..
Caro Amos,
magari avessi fatto io lo spoiler… ti assicuro che tutte le agenzie, ma proprio tutte le agenzie , hanno raccontato il film in dettaglio, compreso Will Smith quando è venuto a Roma…
Non mi sarei permessa altrimenti, odio gli spoiler!
Scherzi? La guerra dei mondi non mi è piaciuto per niente… tranne Dakota che è un genio!
Anch’io non sono affatto un fan di Muccino, ma La ricerca della felicità è assolutamente un film da vedere, in sé, anche perché è una storia vera e lascia belle sensazioni. Davvero, Paul, veditelo se puoi! Forse l’unica cosa che non ti piacerà è la voce/recitazione della moglie del protagonista, ma per fortuna dopo un po’ sparisce dalle scene 🙂
Tornando a Io sono leggenda, Vic, ancora un po’ e facevi la spoiler, e che diamine! 😛
Vabbè che, almeno nel mio caso, ho visto almeno una delle due trasposizioni precedenti, però il finale è il finale, se l’hanno cambiato deve essere una sorpresa… comunque dai tuoi giudizi e visto che mostri una certa competena mi sa che mi arrischierò ad andarlo a vedere, non può essere peggio di La guerra dei mondi, no? 😀
Ho appena visto il film e devo dire che mi è piaciuto. Sicuramente non è “il capolavoro”, però mantiene alta la tensione e l’amato/odiato Will se l’è cavata bene.
Robert Neville, l’unico sopravvissuto della terra, è un uomo che cerca di non impazzire per la solitudine e per la perdita della famiglia ripetendo quotidianamente gesti abitudinari e cercando, nel frattempo, una cura contro il virus che ha annientato il pianeta.
La trasposizione dal libro rispetta la storia eccetto che nel finale, dove il regista ha voluto regalare all’umanità quella speranza che Matheson gli aveva negato.
L’assenza di colonna sonora per la maggior parte del film restituisce molto efficacemente la suggestione della solitudine assoluta e, allo stesso tempo, rende davvero terrificante l’incontro/scontro con i “mutati”.
Secondo me, Will Smith è convincente in questo ruolo drammatico e, sinceramente, non l’ho visto “gigioneggiare” alla maniera di MIB o di Io robot.
Mi aveva già convinto ne La ricerca della felicità (x Stern: non mi piace per niente Muccino, ma quel film mi è piaciuto molto… sarà forse merito di Will? 🙂 )
Concludendo, direi che il film si guarda con piacere e che, forse, l’unica nota stonata è il finale… ma trovo accettabile giustificare la “fama” di leggenda del protagonista con un atto eroico.
Non dimentichiamoci che il cinema fantascientifico degli anni ‘ 50 e ‘ 60 veniva spesso usato dagli americani per rappresentare il pericolo dell’ideologia comunista: l’alieno cattivo che uccide/clona/distrugge i buoni.
Oggi, forse, la proposizione cinematografica di un essere umano che si sacrifica per la sopravvivenza della propria razza ci fa ben sperare e se poi l’essere umano in questione ha i bicipiti di Will Smith, pazienza, il cinema deve pur far sognare qualcuno! 🙂
Oddio! Non parlatemi di Muccino, vi prego!
Dai, alla fine non era male in Io, Robot… forse si è guastato la reputazione di protagonista ‘serio’ di fantascienza dopo la saga di MiB, ma si è sicuramente rivalutato con Alla ricerca della felicità, almeno a mio modesto parere. Il pericolo, più che nell’interpretazione di Will, è nell'(ab)uso di effetti speciali che potremmo ritrovarci in questa versione moderna del classico di Matheson. Staremo a vedere…
Confesso che questo film mi fa un po’ paura. Da appassionato di SF classica, e dopo aver letto il libro e visto il film originale, questo mi mette i brividi all’idea della solita cafonata hollywoodiana ad alto budget. E poi, basta con Will Smith… ormai pare che non si possa fare un film di fantascienza senza l’ex principe di Bel Air. Tra l’altro il buon Will mi dà puntualmente l’impressione che quel personaggio non se lo sia ancora scrollato di dosso del tutto. spero di sbagliarmi almeno stavolta…