For you
Capita a volte che, dopo aver programmato un viaggio, arrivi il fatidico giorno e uno non abbia alcuna voglia di partire. Capita, poi, che sempre quello stesso soggetto si costringa a non lasciarsi vincere dalla routine e dallo stress e decida di partire, anche perchè la motivazione è forte: Bruce Springsteen and the E Street Band, unico concerto in Italia, reunion del rocker con la sua storica band, che di per se è già un evento.
Capita che, due giorni prima della partenza, piovano dal cielo altri due biglietti per il concerto e ti venga in mente quel ragazzo che ti aveva dato una mano a risolvere un problema con il Pc. “Mi piacerebbe portare mia mamma a vedere il Boss, lei ha sempre ascoltato la mia musica” aveva detto. Capita così che i due si diano appuntamento allo stadio di San Siro, dove si conosceranno di persona e dove assisteranno a una performance che si preannuncia favolosa.
Succede poi che il concerto sia al di sopra delle aspettative e loro lì, sulle gradinate, ognuno a pensare a tutte le volte che un momento della loro vita è stato segnato da uno dei pezzi che ha fatto di Springsteen un mito del rock. Seduti uno accanto all’altra, lontani per scelte e per vita, eppure così vicini come spesso accade solo ai concerti, dove non è solo la musica che ti coinvolge, ma è sapere che 60.000 persone si commuovono e si emozionano proprio come te.
Ai concerti di Bruce questa sensazione è molto più reale che ai concerti di altri artisti. Chi ama il Boss lo sa e sa anche che aver diviso quell’esperienza è motivo di contatto anche tra sconosciuti che, magari un giorno, su un treno o chissà dove, s’incontreranno e si diranno “io c’ero“.
E allora tutto è amplificato, anche il ripensare al proprio passato, alle scelte portate avanti con fatica, alle lacrime versate inutilmente, alle soddisfazioni e ai traguardi raggiunti. E sai che lì, accanto a te, quello che fino a poche ore prima era quasi uno sconosciuto è tuo amico, lo senti così vicino che ti sembra di percepire anche il suo più piccolo desiderio, e glielo leggi in faccia, glielo senti cantare. Quella sera lì, allo stadio di San Siro, l’energia che passava da un corpo all’altro la potevi toccare e ogni volta che Bruce attaccava una nota era un’emozione così grande che, ne sono sicura, ognuno dei presenti avrà versato almeno una lacrima sul pezzo che preferiva. Io l’ho fatto su I’m on fire… tanti ricordi, impossibili da condividere nella realtà, ma lì suddivisi in 60.000 pezzi.
Capita a volte di tornare a sentirsi come quando si avevano vent’anni, pieni di sogni e di energia. Capita a volte di sentire quello che credi essere solo una suggestione del momento, dovuta all’atmosfera. Capita a volte di scoprire che non era solo suggestione, perchè qualcuno ti rivela di aver sentito le stesse cose che hai sentito tu. Capita di pensare che la vita è incredibile e non sai mai dove ti può portare. Capita anche che qualche volta il coraggio della propria immagine ti regali conferme e soddisfazioni, nel bene e nel male. E allora te ne vai per la tua strada a testa alta, con un pò più di coraggio, senza dimenticare del tutto la paura, ma sapendo che solo rischiando ogni giorno di fallire puoi dire di aver vissuto veramente. Capita a volte e a me è capitato. Grazie a Bruce Springsteen, grazie al mio compagno di concerto, grazie a me stessa.
P.S. For you (qui in versione solo piano ) è una canzone dei primi anni della carriera di Bruce Springsteen. L’avevo dimenticata, ma qualcuno me l’ha ricordata e io la dedico a chi riesce a star bene con se stesso senza distruggere gli altri. A chi sa che il segreto della felicità sta nel dare e ricevere in egual misura.
Il tuo amico ringrazia, si è divertito molto, ha visto la mamma commossa ed ha assistito ad un concerto fenomenale…
😛
Rob [l’informatico…]